Legge di Stabilità: sfida tra Regioni e Renzi sui tagli da 4 mld

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conferenza-regioni--258x258Permangono forti dubbi sul futuro del processo di riorganizzazione della spesa sanitaria, ciò a causa della scure rappresentata dai 4 mld di tagli preventivati dalla Legge di Stabilità di cui le Regioni dovranno farsi carico in un complesso gioco amministrativo dai fragili equilibri finanziari. Dopo un primo periodo d’indisponibilità i governatori hanno accettato l’ipotesi di condurre personalmente i tagli, allo scopo di ottimizzare il processo, ma le difficoltà non mancano.

Tra queste la primaria parrebbe essere il tempo, è infatti chiaro come il Governo debba proseguire lungo il proprio percorso ed i termini prefissati negli accordi della Legge di Stabilità hanno posto come termine ultimo il 31 Gennaio, data dopo la quale la palla passerà direttamente nelle mani del premier Renzi con un dpcm non negoziabile il cui rischio primario consiste nei classici tagli lineari non ottimizzati. Su questa tematica, al centro dell’ultimo incontro dei governatori nella Conferenza Stato-Regioni, si è discusso illustrando come i problemi siano tanti a partire dalla quota di bilancio da tagliare, ed alcune precisazioni normative tali da richiedere un nuovo incontro col Governo: “Abbiamo affrontato il tema dei tagli di 4 miliardi, che in realtà sono 5 miliardi e 670 milioni se consideriamo le misure che venivano dalle precedenti manovre…Occorre una precisazione normativa sul cosiddetto patto verticale perché essendo del valore di 1 miliardo può essere fondamentale ai fini della ripartizione“.

Il tutto in meno di due settimane all’interno delle quali, laddove le Regioni procedessero autonomamente sui tagli, andrà anche individuata una strategia comune per evitare che gli effetti collaterali della Legge di Stabilità possano compromettere la qualità dei servizi e dell’assistenza sanitaria: “E’ a mio avviso essenziale – ha spiegato Enrico Rossi, presidente della Toscana – che la Conferenza delle Regioni chieda e ottenga dal Governo la possibilità di gestire il complesso della manovra che ricade sul bilancio 2015. In questo modo si potranno scaricare gli effetti dei tagli sulla spesa sanitaria e sulle altre politiche di spesa, affiancandoli a un processo di riorganizzazione dei sistemi sanitari regionali in grado di determinare una razionalizzazione della spesa senza che vi sia scadimento delle prestazioni“.

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