I trattamenti farmacologici vantano un’eterogenea complessità nella loro applicazione direttamente legata alle variabili, non sempre prevedibili su modelli standardizzati, rispetto le reazioni che ogni singolo individuo potrebbe manifestare rispetto l’assunzione. Tra i fenomeni di maggior interesse per i farmaci, spesso sottovalutati o confusi, spiccano le allergie e le Adr, Adverse Drugs Reaction, richiedenti conoscenza ed attenzione da parte degli operatori a contatto con l’utente durante la somministrazione.
Per migliorare la qualità di diagnosi e trattamento delle prime, in termini anche di catalogazione e registrazione di sintomatologia ed effetti avversi basilari per la farmacovigilanza, il National institute for health and care excellence, Nice, ha deciso di promulgare le proprie linee guida con la traduzione italiana affidata alla responsabilità della fondazione Gimbe da sempre in primo piano nella ricerca sanitaria. Il primo aspetto da considerare, sulla base delle evidenze ed indicazioni, riguarda la reazione potenziale indotta dai farmaci che non è sempre, o necessariamente, di natura allergica fornendo una panoramica sulle pseudo-allergiche e le idiosincratiche con relativi dati annessi: da questi è possibile scoprire come il 9% della popolazione sia suscettibile alla penicillina, il 5-10% ai FANS, antinfiammatori non steroidei come ibuprofene, diclofenac, naprossene ed aspirina, ed infine solo un caso su mille vanta reazioni anafilattiche all’anestesia.
Nei rispettivi casi ed a seconda della reazione manifestata alla somministrazione dei farmaci, che dev’essere valutata ponendo grande attenzione alle indicazioni dei pazienti spesso erronee e fuorvianti, è consigliato evitare l’abuso di antibiotici ad ampio spettro per quanto riguarda la penicillina, essendo responsabili di antibiotico-resistenza con rischi sui futuri margini di trattamento nei casi complessi, ed infine ricorrere a cocktail anestetici su misura dopo una serie di tests allergici per quanto riguarda l’anestesia, evitando crisi e rischi per il soggetto. In tutti i casi l’aspetto però da potenziare, ricorda Nice, riguarda la segnalazione e la trascrizione degli effetti collaterali dei farmaci che ad oggi rappresentano, causa scarsa attinenza alla trascrizione e comunicazione tra figure professionali, il vero limite dei trattamenti farmacologici.