Il tema liberalizzazioni continua ad essere, specialmente in queste prime settimane del 2015, un tema caldo sul tavolo del Ministero della Salute oltre che in senso generico per il Governo con le attenzioni, nutrite da aspettative diametralmente opposte, esistenti tra farmacie e parafarmacie. Sulla questione, fortemente controversa persino tra i ministro che sono al lavoro sulla bozza di legge, è intervenuto il direttore marketing del canali distributivo rappresentato da Conad, in primo piano grazie ad un proprio asset di parafarmacie.
Uno dei punti mossi con maggior insistenza della catena GDO riguarda la redditività di queste ultime, i rendimenti sono infatti lontani dai valori propri delle farmacie eppure la loro stessa introduzione ha sottratto mercato alla concorrenza inducendo vantaggi diretti sui parafarmaci ai cittadini, ciò grazie alla spinta alla revisione dei prezzi proprio da parte delle farmacie. Secondo Alberto Moretti questo dettaglio sarebbe chiave per la comprensione degli effetti che le liberalizzazioni, specialmente sulla fascia C, avrebbero ai fini del contenimento dei prezzi quale vantaggio diretto principalmente ai cittadini, il cui tasso di povertà è chiaramente in aumento rendendo spesso impossibile persino l’acquisto di farmaci basilari, che per il mercato, con una maggiore circolazione dei prodotti assecondando un nuovo modo di fare commercio sul quale l’Europa si sta direzionando tanto d’aver già aderito alle liberalizzazioni che in Italia stanno generando tanto clamore.
Il mercato dei farmaci con obbligo di prescrizione medica, ha ricordato Moretti, rappresenta non a caso il 16,7% della spesa farmaceutica totale con un valore stimato sui 4,3 miliardi di euro per il quale liberalizzazioni possono solo rappresentare una manovra reale, agendo su di un comparto importante capace di spostare gli equilibri, e soprattutto utile. La mancata adozione di manovre in tal senso rappresenterebbe l’ostinata volontà, priva di motivi logici, di emarginare la parafarmacia nonostante l’assenza di differenze da una qualsiasi farmacia in termini di professionalità, basate su farmacisti laureati ed iscritti all’Ordine, e di orari, identici.
innanzitutto i farmaci che il sig moretti definisce “basilari” non sono certo quelli di fascia c,semmai lo sono quelli in fascia a che comunque non vengono pagati dal cittadino “poco abbiente”.
non mi pare poi che le parafarmacie della conad siano aperte anche la notte per citare solo una delle molteplici differenze.
le solite bugie di chi altro scopo non ha se non quello di aumentare le battute di cassa.
del servizio pubblico ce ne infischiamo cosi’ come di quel che sara’.
ma tant’e’…..
chissa’ perche’ nessuno prende in considerazione una liberalizzazione totale (con distanza minima tra gli esercizi)
forse perche’ assistenza integrativa (rimborsata dopo mesi) ossigeno ,dpc,turni,reperibilita’,stupefacenti ecc.. non fanno gola a nessuno??????
invece campare 100 anni con regime monopolistico è lecito vero? parlare di etica professionale quando il CIALIS da 5 mg che costa 130 euro lo danno senza ricetta pure le farmacie del comune più piccolo di italia perché fa cassa e fa gola è etico? o vogliamo parlare dei contratti? ma come nn sono professionisti al servizio della salute? la farmacia non è un’attività commerciale! NO. pero il contratto dei dipendenti si basa su quello del commercio. quando c’è da paga, so commercianti, quando c’è da incassa so detentori della salute pubblica. buffoni. cos’è si stanno cagando addosso xke anche per loro arriva la vera concorrenza? legge a favore delle GDO? bene sti cazzi. bisogna distruggere tutto cio che è bloccato x rendite di posizione. ma come fanno tanto i controllori della spesa farmaceutica e quando devi comprare una farmacia moltiplicano x 2 il fatturato annuo? ripeto. buffoni, ladri e ipocriti.