terapie-farmacologicheGarantire la continuità terapeutica assicurando al paziente il miglior feeling e tutte le informazioni necessarie per l’assunzione farmacologica, ed infine porre attenzione ai possibili risparmi sopperendo a criticità quali le carenza farmaci tutt’oggi molto frequenti. Sono questi alcuni dei temi sui quali oggi verte la distribuzione terapeutica per il quale la normativa sulla sostituzione farmaci ha fornito grandi contributi, ciò però solo secondo i farmacisti come sottolineato dai medici coi i quali emergono segnali di scontro sulla tematica.
Ad illustrare l’incongruenza che la L.135/2012 avrebbe generato con la normativa di sostituzione farmaci, basata sull’obbligo al medico di prescrivere il principio attivo e non invece il farmaco specifico indicando il nome commerciale, è stata Snami che ha invocato una revisione della norma in favore di un ruolo precedentemente conseguito dalla categoria con migliori risultati per il paziente. Proprio quest ultimo, almeno per adesso, rappresenterebbe l’elemento sul quale vertono le maggiori contraddizioni come sottolineato da Sunifar che ha espresso notevoli dubbi su quanto indicato dal sindacato della medicina generale visto il supporto quotidiano che proprio i farmacisti forniscono ai cittadini per la sostituzione farmaci rivelatesi fondamentali per evitare interruzioni di terapia tipiche non solo per i mutamenti morfologici delle pillole quanto soprattutto per le carenze oramai omogeneamente distribuite sul territorio.
Alla base della questione vige quindi un duro confronto di categorie con i medici di medicina generale che reclamano la difesa del ruolo di prescrittori, non sono nel senso ufficiale quanto soprattutto nell’ambito della decisione definitiva, ed i farmacisti posti su di un percorso di avanzamento che sta intaccando tali convinzioni, ciò grazie all’esperienza e la formazione nell’ambito farmacologico dimostratosi fondamentale per l’assistenza ai cittadini in varie occasioni. Qeusti ultimi aspetti sono stati ribaditi proprio dal presidente Alfredo Orlandi, sicuro dell’utilità della sostituzione farmaci: “Il farmacista non solo conosce il paziente, la sua terapia, ma conosce il suo contesto famigliare e segue il paziente in maniera continuativa, con un’alta frequenza e anche su patologie per le quali il paziente non si reca dal medico… ribadisco ancora una volta che, nel contesto rurale ma anche in quello urbano, non è solo farmacista di fiducia, ma è farmacista di famiglia, un punto di riferimento per il paziente …e si estende a 360° in ambito sanitario e sociale“.