Farmaci ed effetto placebo: l’efficacia sul paziente condizionata dal prezzo

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placeboUna ricerca del tutto nuova i cui risultati potrebbero cambiare notevolmente le attuali modalità non solo di distribuzione ma anche di sviluppo, interessando i principali produttori di settore, riducendo i costi e forse contribuendo a chiudere il dualismo esistente tra farmaci generici e branded: si tratta del nuovo studio condotto dall’Università di Cincinnati sull’effetto placebo dei farmaci rispetto alla percezione del costo che l’utente ha prima dell’assunzione.

La ricerca, pubblicata persino sulla rivista Neurology per i risultati conseguiti, evidenzia come la qualità e l’efficacia di un farmaco possano variare rispetto la percezione che il paziente ha del prodotto e, nel caso specifico, rendendone persino inutile l’assunzione sfruttando le potenzialità corporee per la ripresa fisica stimolando il potenziale psicologico tramite l’uso di placebo. A certificare tali considerazioni sono stati i dati emersi dalla sperimentazione su due gruppi ai quali è stato somministrato un placebo suggerendo però ai pazienti l’idea, per il primo gruppo, che si trattasse di un farmaco da 100 dollari e,nel secondo, invece da 1.5000 dollari: gli esiti hanno evidenziato netti miglioramenti delle funzioni motorie superiori per il farmaco etichettato come più costoso, quasi il doppio rispetto l’altro gruppo low-cost.

Le considerazioni emerse da questo studio sono di fondamentale importanza in svariati campi che vanno dallo sviluppo diretto dei farmaci, con la ricerca scientifica che dovrebbe quindi tenere conto di tali effetti psicologici durante la progettazione di un composto, sino alla distribuzione che interesse direttamente i farmacisti, il cui approccio al paziente può fare la differenza vista l’alto tasso di fiducia rispetto le informazioni fornite. Tali elementi sono tra l’altro stati evidenziati proprio dall’editoriale allegato allo studio nel quale si sostiene: “Questo risultato dà alla ricerca sull’effetto placebo una dimensione del tutto nuova, e può creare problemi ai produttori di farmaci, che conducono i test sulle nuove molecole confrontandole con un placebo. Se il placebo è “potente” spesso i farmaci non riescono ad essere più efficaci”.

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