Legge Stabilità, Assogenerici: “Tagli fondo sanitario e pay-back insostenibili per l’Italia”

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assogenericiLe prossime mosse del Governo relativamente il contenimento costi, rispetto gli obblighi mossi dalla nuova Legge di Stabilità, hanno generato un vuoto incolmabile tra gli obiettivi promossi appena lo scorso anno e le reali idee messe in campo, a dir vero scarse, per migliorare un sistema oramai al collasso sia internamente che nel confronto diretto europeo. Sulla situazione, ed in particolare su forme predilette come i tagli al Fondo Sanitario ed il pay-back, si è espresso il presidente di Assogenerici illustrando i rischi ai quali si va incontro con tali scelte.

C’è il rischio che si ripeta l’apologo dell’asino di Buridano che morì poco dopo aver finalmente imparato a non mangiare – ha specificato Enrique Hausermann sfruttando l’analogia come esempio calzante rispetto i tagli cronici del Governo – ormai anche le indagini internazionali, come l’Euro Health Consumer Index, segnalano una sempre maggiore insoddisfazione dei cittadini nei confronti dell’SSN rilevando in particolare le difformità regionali e la necessità sempre maggiore di ricorrere al pagamento diretto“. Una situazione critica che il mancato aumento di due miliardi per il Fondo Sanitario 2015, previsto negli accordi della Legge di Stabilità, peggiorerà significativamente vista la stasi delle risorse destinate alla tutela di salute capaci di generare danni ed incongruenze ben superiori ai semplici dati oggettivi, una ricetta oramai nota che “ha già dimostrato di non produrre effetti durevoli“.

Tra i punti discussi e legati alla Legge di Stabilità, capaci di peggiorare la qualità e l’efficienza dei servizi sanitari divenuti profondamente eterogenei tra le diverse Regioni, a spiccare è anche il meccanismo del pay-back ritenuto dal Governo quale soluzione complementare capace di compensare il superamento dei tetti di spesa, da più parti ritenuti oramai incongruenti e da modificare. Il problema risiederebbe nello carico della spesa dirottata sulla filiera tanto da generare un calo del 31% dei tetti spesa con trend gravi e capaci di mettere a repentaglio la sostenibilità del settore già profondamente minata.

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