Droni per consegnare i farmaci a domicilio: Amazon studia i dispositivi per portare i medicinali direttamente a casa di chi ne fa richiesta.
Il progetto è stato lanciato in Francia e Spagna e tante farmacie ne hanno finanziato lo sviluppo iniziale. Al momento si tratta solo di una fase di studio, non c’è ancora nulla di concreto: certo è che il colosso delle vendite on-line ha iniziato a sviluppare una serie di programmi per far sì che in tempi relativamente brevi quello che sembra un servizio da Demolition Man (film di fantascienza con Sylvester Stallone) diventi realtà.
Ne abbiamo parlato con Crescenzo Cinquegrana, farmacista dirigente della Guacci SpA, uno dei distributori farmaceutici più grandi d’Italia.
«Per quanto riguarda il farmaco, credo che prima di tutto occorra una specifica norma che regolamenti la materia – ha iniziato -. Il farmaco è un prodotto altamente regolamentato e il suo eventuale trasporto con i droni non può certo essere affidato al caso».
E ancora: «La distribuzione di farmaci e di integratori alimentari attraverso i droni deve, per forza di cose, essere innanzitutto regolamentata».
Di sicuro ci sono anche le questioni logistiche da tenere in considerazione, e così chiude Cinquegrana: «Beh, poi dal punto di vista pratico, non riesco ad immaginare come avverrebbe la consegna in un quartiere di una città ad elevata densità abitativa come Napoli o Milano. Non so fin dove potrebbero arrivare i droni».
E c’è da tenere in considerazione anche il fatto che in Italia ci sono anche delle isole. Sarebbe possibile consegnare a Capri ad agosto, tra l’altro, con una temperatura esterna che spesso sfiora i 40 gradi?
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