Farmacie virtuali: in Europa il 95 per cento è illegale

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Farmacie virtuali: per i medicinali senza ricetta in Italia si parte a Luglio. I siti autorizzati dove poter fare acquisti di farmaci saranno identificabili.

L’esigenza nasce dall’imponente fenomeno della contraffazione dei farmaci che genera profitti per il mercato nero stimati in oltre 75 miliardi di dollari all’anno. Ed è un fenomeno in crescita, stando a quanto riportato dal Pharmaceutical Institute europeo che parla di aumento della contraffazione del 123 per cento negli ultimi cinque anni.

A questo si aggiunge che il 95 per cento delle farmacie presenti on line sono illegali. Per far fronte a questo pericolo, sia per che vende, ma in particolare per chi compra, ogni esercizio dovrà avere un “bollino” di riconoscimento.

Non solo: ci sono altre caselle da riempire. Come l’indicazione dei recapiti e riferimenti dell’autorità che ha rilasciato l’autorizzazione per la vendita dei farmaci e alla quale è stato notificato l’avvio dell’attività on line; il sito web dell’autorità competente; e dovrà essere presente il logo comune che in Italia sarà gestito direttamente dal Ministero della salute, per distinguere siti reali da siti illegali.

E a perderci non sono solo le aziende produttrici di farmaci. I rischi più grandi, infatti, li corre chi compra medicinali non idonei. Dosaggio diverso di principio attivo potrebbe significare non effetto o sopra effetto del medicinale con rischi enormi per la salute di chi ne fa utilizzo.

Il logo studiato dall’Unione europea in arrivo fra qualche settimana tutelerà chi vorrà fare acquisti on line di farmaci da banco; la farmacia resterà l’unico luogo in cui potranno essere acquistati gli altri tipi di medicinali.

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