Farmaindustria critica le scelte del governo. Ed è Massimo Scaccabarozzi, presidente dell’associazione, che margine del 55esimo Simposio Afi ha fatto il punto della situazione.
Soprattutto rispetto alla volontà palesata dal Governo di un piano tagli al fondo sanitario, a partire da quest’anno che sfiora i 2.35 miliardi di euro. Senza contare i tagli mascherati, come per stessa ammissione del presidente di Farmaindustria, saranno anche quelli tangibili. Il vero problema è rappresentato dal mercanto interno che vale tra i 500 e i 600 milioni.
E sempre sui tagli dice: «Attenzione agli altri mercati. Un de-finanziamento significa semplicemente opportunità in meno, nel nostro settore il taglio al fondo si traduce immediatamente in pay back, in cassa. Le regioni devono capire che le industrie non possono più fare il pay back, altrimenti ci possono essere dei danni e significherebbe aver dato delle indicazioni precise a un settore industriale». Una minaccia? «Una conseguenza. Le Regioni devono scegliere per il bene del paese e dietro a ogni decisione ci sono delle conseguenze: mi auguro che non siano negative, visto che il nostro settore in questo momento di positività al Paese ne ha portata tanta». Si tratta quindi «di andare a vedere dove ci sono gli sprechi reali, che probabilmente sono nell’85% della spesa sanitaria, e non nel 15% della farmaceutica». Ma anche «pensare a sistema di governance diversi».