“Mediterranean Nutrameal”, è questo il nome del progetto ideato dal direttore del dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli, Ettore Novellino. Si tratta di un approccio innovativo alla dieta mediterranea.
Il progetto sviluppa un pasto integrativo completo che contiene le sole frazioni nutraceutiche e farmacologicamente attive costituite dai fitocomplessi concentrati in alcuni alimenti tipici della dieta mediterranea.
Il professor Novellino spiega: «I vantaggi della dieta mediterranea riguardano soprattutto i microcomponenti». E fa la differenza tra tre diversi tipi di pomodori: il pachino, il ciliegino di serra e quello coltivato sulle pendici del Vesuvio.
«La differenza, dal punto di vista salutistico è legata alla qualità dei polifenoli. Ecco perché il dipartimento ha creato la dieta take-away. Per consentire a chiunque di beneficiare degli effetti della dieta mediterranea, indistintamente dal suo paese di origine».
E ancora: «Il nostro pasto nutraceutico fornisce a un normale pasto l’integrazione salutistica con l’aggiunta di componenti polifenoli estratti da alimenti coltivati in Campania che possono essere aggiunti ai normali alimenti della zona di residenza».
Il debutto del progetto è previsto per il prossimo 11 Luglio a Expo dove verrà mostrato il primo menù prototipo che permette l’aggiunta dei polifenoli di alcuni alimenti.
Intanto il dipartimento ha messo a punto l’estrazione e la produzione industriale della frazione polfenolica della mela Annurca, il cui utilizzo porterebbe ad una riduzione del 30% del colesterolo totale e un incremento del 70% dell’Hdl.
«E’ il mercato del futuro – dice ancora Novellino – perché la nutraceutica è uno strumento validissimo per la medicina preventiva».
Sulla spinta di questo input il dipartimento di Farmacia ha deciso di varare, per la prima volta in Italia, il corso di laurea sulla nutraceutica.
Il corso si inserisce nell’offerta formativa della struttura che nel passaggio da facoltà a dipartimento ha conservato l’esperienza dei tre gruppi di studio e ricerca precedenti.
«Oltre a focalizzarci su ricerca e sviluppo dei farmaci per le più comuni patologie tradizionali, abbiamo deciso di puntare anche verso le persone sia con condizione di prepatologia dismetabolica dando molta attenzione alla chimica degli alimenti per verificare la possibilità di utilizzo di questi ultimi anche dal punto di vista salutistico».
Il nuovo corso di laurea è indirizzato alla formazione di figure professionali che siano in grado di suggerire l’impiego sicuro di estratti concentrati di alimenti (nutraceutici) per integrare e supportare una terapia farmacologica e andare oltre la dieta per prevenire una patologia prima di dover usare un farmaco per curarne i sintomi.