Michele Di Iorio presidente di Credifarma: «E’ un investimento di Federfarma. Il primo a crederci sono io»

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2c7c13aMichele-Di-Iiorio-x-galeno-2014A 24 ore dall’investitura di presidente di Credifarma, in esclusiva per quellichelafarmacia, abbiamo intervistato il dottor Michele Di Iorio.

Dottor Di Iorio, ora cosa cambierà in Credifarma?

«Il primo cambiamento sarà motivazionale. Sia nei confronti dei dipendenti di Credifarma che nei confronti di chi investe in Credifarma. Ad oggi sono 4mila i farmacisti che credono nelle potenziali creditizie di Credifarma, insomma, sono clienti dell’istituto. Ma i potenziali clienti, in Italia, sono 17mila. Insomma siamo al trenta per cento e, per forza di cose, dobbiamo raggiungere percentuali molto più alte. Questo possiamo farlo solo ed esclusivamente se abbiamo nuovi strumenti e prodotti da proporre. Se riusciamo ad essere appetibili sul mercato. Già dalla prossima settimana ci sarà una serie di incontri, prima tappa in Molise, per rendere noto le potenzialità del nuovo modello gestionale sviluppato dall’azienda».

Dottore come crede di risolvere la questione legata agli incagli dei finanziamenti per gli acquisti delle farmacie?

«Questo è stato già argomento all’ordine del giorno del Consiglio di amministrazione che ho presieduto. All’insediamento abbiamo parlato proprio di questo. E’ un problema sul quale la nostra attenzione è molto forte e marcata ma credo sia prematuro oggi, a un giorno dalla mia elezione, esprimere pareri su possibili soluzioni anche per non creare aspettative che potrebbero non tradursi in realtà».

La presidenza Di Iorio, de facto, sarà una presidenza da “uomo solo al comando” o ci sarà un pool di esperti che le darà un contributo valido e sostanziale per risollevare le sorti dei problemi creditizi?

«E’ bene chiarire questo punto. Credifarma è formata per il cinquanta per cento da rappresentanti di Federfarma e per il restante cinquanta per cento (inteso come CdA) da esperti di altissimo livello in campo economico finanziario che hanno sempre dato, e non vedo perché non debbano continuare a farlo, il loro ampio contributo alla corretta gestione della struttura sia all’interno che all’esterno».

Le priorità quali sono al momento?

«Rinnovare la forza del dialogo, senza sudditanze alcune, con i nostri partner bancari. Coi quali c’è un ottimo rapporto (si riferisce a Bnl e Unicredit). Dobbiamo rafforzare la partnership così da guardare al futuro con maggiore serenità».

Dottore come crede abbia influito la crisi economica sul mondo della farmacia e più nello specifico sul mondo del credito verso la farmacia?

«Bisogna partire dall’inizio. Ed essere consci che la crisi economica globale ha inciso, e anche parecchio, sul mondo della farmacia. E quando parlo di mondo della farmacia mi riferisco a tutta la filiera della galassia farmaceutica. Ebbene la crisi ha sicuramente amplificato i problemi già esistenti nella galassia. La diminuzione del prezzo dei farmaci a fronte di una revisione di spesa del governo centrale ha assoggettato le farmacie in una morsa dalla quale sembra non si possa uscire. A questo va aggiunta una minore liquidità delle banche che sono diventate meno tolleranti rispetto ai tempi di pagamento. Ed il dado è tratto. Ora bisogna ripartire».

Cosa significa per Credifarma la presidenza a Di Iorio?

«Significa che Federfarma oggi ha fatto un ulteriore investimento. Un investimento nel quale il primo a credere sono io».

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