Immucyst Bcg, la storia (a lieto fine) del farmaco “fantasma”

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Farmaci non più disponibili sul mercato: effetti imprevisti sui pazienti, test dai risultati non soddisfacenti, problemi al sito di produzione.

E così alcuni medicinali non sono più disponibili sul mercato: prima scarseggiano e poi diventano introvabili senza che, a volte, ai pazienti arrivi una spiegazione. È quanto accaduto, per esempio, per l’Immucyst Bcg, una medicina prodotta dalla Sanofi Pasteur, una delle maggiori case farmaceutiche mondiali, e che viene impiegata per il trattamento del cancro alla vescica. Dal 2012 non si trova più.

 

I problemi cominciano tre anni fa. È allora che l’azienda decide di sospendere la produzione dell’antitumorale: alcuni test non hanno dato i risultati attesi. È quindi necessario intervenire per operare delle modifiche all’impianto produttivo di Toronto, in Canada. Come prevede l’iter in questi casi, Sanofi Pasteur, almeno due mesi prima dello stop, comunica all’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, l’indisponibilità del Bcg a livello mondiale. L’Oncotice e il Bcg Medac – i due farmaci alternativi autorizzati – conoscono un brusco incremento delle vendite e diventano, a loro volta, temporaneamente indisponibili: non ci sono rifornimenti sufficienti. Il problema si fa sempre più rilevante. E intanto, ogni anno, la patologia è diagnosticata a circa 20 mila persone.

 

L’Aifa a questo punto consulta la Società italiana di urologia e la Società italiana di urologia oncologica. Chiede pareri, dirama circolari, con informazioni chiare e puntuali. Il problema è che sono pochi quelli che pensano di andare a cercare risposte su quel portale. E intanto sulla scomparsa del Bcg fioriscono tante ipotesi.

Il Bcg dovrebbe tornare in commercio entro fine anno. Le autorità canadesi hanno dato l’autorizzazione a riprendere la produzione, spiegano dalla Sanofi Pasteur. E l’Aifa conferma che la situazione dovrebbe tornare alla normalità.

 

È così in arrivo il lieto fine per una storia-simbolo. Ma i casi di farmaci la cui produzione viene sospesa per un periodo, se non per sempre, sono tanti. L’elenco è disponibile sempre sul sito dell’Aifa ed è lungo 35 pagine: in tutto un migliaio di prodotti su circa 66.400 autorizzati.

 

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