Grecia, effetto referendum ancora non dà fiducia e gli ospedali riducono medici e diete per i pazienti

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Scene di ordinaria povertà. La Grecia, nonostante l’esito del referendum in cui i cittadini hanno deciso di rimanere nella zona euro, è in una condizione drastica. Ora arrivano anche le limitazioni alle diete dei degenti ospedalieri, non solo mancanza di medicine, ma non ci sono nemmeno generi alimentari.

L’ospedale Ippokratus, seicento posti letto nel quartiere Abelokipi, ha dovuto limitare i pasti ai propri pazienti. Le case farmaceutiche hanno deciso di vendere all’estero alcuni medicinali piuttosto che darli in Grecia conla prospettiva di non essere pagati o di essere pagati con un ritardo abissale.

I movimenti politici del nuovo governo targato Tsipras hanno mandato nello sconforto più totale i mercati valutari. E la Grecia non ha più la fiducia di alcun investitore.

Con i farmacisti in arretrato nei confronti dello Stato e costretti ad anticipare di tasca propria i farmaci e con la conseguenza che nel solo 2014 numerosissime sono state le farmacie che hanno preferito abbassare, definitivamente, la saracinesca. Proprio uno dei più significativi e struggenti suicidi da crisi, è stato un farmacista che nel 2012 si è tolto la vota sparandosi un colpo di fucile nei giardini di piazza Syntagma, dinanzi al Parlamento: era esasperato dai crediti milionari che vantava con lo Stato e non riusciva più ad andare avanti.

Dunque non è solo una questione economica. Oggi possiamo dirlo senza mezzi termini: in Grecia è in atto una vera e propria crisi umanitaria.

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