Farmaci scaduti all’ospedale San Salvatore di L’Aquila – Indagini dei Nas

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Ancora un sequestro di farmaci scaduti: ancora un ospedale al centro di una indagine dei carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità. Ancora una volta. Non è la prima. Purtroppo non sarà l’ultima. Stavolta è successo a L’Aquila, una città simbolo di una rinascita che, in Italia stenta a decollare. Farmaci scaduti, bidoni colmi di rifiuti speciali lasciati incustoditi nei bagni di servizio aperti al pubblico, vie di fuga ostruite e un trolley utilizzato come carello per il trasporto dei medicinali.

Sono alcune delle anomalie riscontrate dal Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri nel corso del blitz effettuato, martedì scorso, all’ospedale San Salvatore. L’ispezione, andata avanti per l’intera giornata, ha riguardato buona parte dei reparti ospedalieri, dove hanno operato sei squadre dei Nas.

L’esito ha evidenziato diverse carenze, per la maggior parte strutturali, come locali inadeguati e vie di fuga ostruite dalla presenza di barelle e carelli. Sull’esito degli accertamenti è stata rimessa un’informativa al sindaco dell’Aquila Massimo Cialente affinché adotti le misure necessarie al ripristino delle idonee condizioni strutturali.

Nelle scorse settimane i militari del Nas di Pescara avevano già eseguito ispezioni analoghe in altri ospedali tra cui Pescara, Chieti, Avezzano e Tagliacozzo.

«Non ho ancora preso visione dei verbali», commenta il manager della Asl,Giancarlo Silveri, «ma le anomalie evidenziate dai Nas non riguardano aspetti legati alla gestione, quanto piuttosto alla situazione logistica in cui si trova il San Salvatore, dopo il sisma del 2009. Faremo fronte alle osservazioni mosse dai militari dell’Arma mettendo in regola ciò che, al momento, non lo è. Un passaggio fondamentale sarà l’apertura, entro luglio, del Delta chirurgico, che consentirà di recuperare ulteriori spazi da destinare a reparti di primo piano. Dei 400 posti letto attribuiti all’ospedale aquilano, al momento ne sono attivi soltanto 368, proprio a causa della ristrettezza degli spazi che non consentono la copertura totale della degenza».

I Nas, oltre alla presenza di vie di fuga ostruite e medicinali trasportati con una sorta di trolley, in sostituzione dei normali carrelli ospedalieri, hanno accertato la presenza di farmaci scaduti: alcune confezioni di sostanze vitaminizzanti, non più utilizzabili da maggio scorso, e quattro flaconi di liquidi per infusioni, che riportavano sull’etichetta la scadenza giugno 2015.

«I controlli risultano sempre opportuni», sottolinea Silveri, «perché consentono all’amministrazione e all’intero personale di operare al meglio, ma le criticità riscontrate non sono così marcate rispetto alle dimensioni e alla funzionalità dell’ospedale aquilano. Quanto alla mancanza di spazi adeguati va evidenziato come, dopo il sisma, siamo

stati tra i pochi enti pubblici a ripristinare, in tempi brevi, la vecchia sede. Comune e Tribunale sono ancora collocati altrove».

 

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