Farmaci da epatite C troppo costosi; e una malata cita in giudizio l’Azienda sanitaria locale. E’ la storia di una donna di 74 anni residente a Mestre, affetta da cirrosi a causa dell’epatite C. La donna non ha mai bevuto né fumato: è sicura che la malattia le sia stata trasmessa nel 1967 quando, durante il parto, ebbe bisogno di una trasfusione di sangue. Durante il processo d’appello per il risarcimento del danno, chiesto dalla donna, il perito del giudice, professor Massimo Colombo dell’Università di Milano, parla del nuovo farmaco “Sovaldi” capace di guarire dalla malattia. Il costo, per ogni seduta (ne sono necessarie più di una) è di 38mila euro.
La donna si è rivolta, dunque, al giudice del lavoro (titolare per i procedimenti su controversi sui trattamenti sanitaria salvavita) per chiede che il sistema sanitario nazionale si accolli la spesa. E sempre che l’Asl 12 di Mestre inserirà l’anziana nel protocollo sperimentale a partire da agosto.
A Torino, il procuratore Raffaele Guariniello ha nei mesi scorsi avviato un’inchiesta per capire quali siano i criteri per cui alcuni malati sono ammessi ed altri no alle terapie a spese della sanità pubblica. A produrre il farmaco dai prezzi proibitivi per la maggior parte dei pazienti – principio attivo Soforbuvir – è l’azienda Gilead.