Ricetta dematerializzata in Puglia, Vendola: «Siamo pronti a partire, filiera resta intatta»

0
368

Ricetta de-materializzata, in Puglia, mancano circa due mesi dall’entrata in vigore del nuovo provvedimento voluto dalla Regione. Ne abbiamo discusso con Giovanni Vendola, medico di medicina generale, di Terlizzi, provincia di Bari.

Dottor Vendola, cosa cambierà nella gestione dell’aderenza terapeutica con la ricetta dematerializzata?

«Non credo cambierà qualcosa per i pazienti. E’ più un fatto burocratico che una questione medica. Quindi penso non ci sarà alcun problema».

Crede che anche i pazienti debbano essere formati rispetto a questa nuova procedura o pensa sia solo una questione tra medico e farmacista?

«Personalmente informerò i miei pazienti ma, in modo onesto le dico, che non sarà una cosa necessaria».

La figura del medico di famiglia, oggi, è rimasta l’ultimo baluardo del lavoro sul campo. Conviene nel dire che per il servizio sanitario, che sia regionale o nazionale, probabilmente bisognerebbe spostare il tiro in tema di sprechi?

«Beh, guardi, non siamo certo noi ad operare sprechi. Basti pensare che ci sono ospedali che hanno i giardinieri e non hanno le aiuole. E ce ne sono altri che hanno gli uffici tecnici con ingegneri e operai e magari per cambiare una presa della corrente ci mettono sei mesi».

La spesa farmaceutica influisce per il 10-12% su quelli che sono i problemi reali della gestione sanitaria, quello che costa, e anche parecchio, sono le diagnosi che vengono effettuate attraverso le tac e le risonanze magnetiche. Il ruolo del medico di base, viene dunque sovvertito dai diktat degli specialisti?

«In parte è vero. E’ una visione giusta. Il vero problema è che oramai si fa una medicina difensiva. Mi spiego meglio: oggi se si fa un solo giorno di ritardo per la diagnosi di un qualsiasi problema di salute, scattano denunce, class action e quant’altro. Quindi, proprio perché si vogliono evitare queste cose i medici consigliano di fare esami più approfonditi. E’ come la legge del mercato: maggiore è l’offerta, maggiore è la domanda».

Dottore, in ultimo, ha la possibilità di dare un consiglio al governatore Emiliano. Faccia il nome di un suo collega che vedrebbe bene a capo dell’assessorato alla sanità nella Regione Puglia.

«Tommaso Fiore, senza dubbio (già assessore alla sanità nella giunta Vendola) il migliore assessore alla sanità che la Regione Puglia abbia mai avuto».

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here