Nei giorni scorsi Farmacieunite ha diramato un comunicato stampa, per segnalare come la carenza di diversi farmaci nel circuito distributivo stia mettendo a serio rischio le terapie per numerosi pazienti, anche cronici. Le farmacie indicano che il problema riguarda moltissimi medicinali, tra cui le eparine, i farmaci per il morbo di Parkinson e quelli per curare l’epilessia.
La insufficienza di medicinali, che va ad aggiungersi al forte aumento, registrato negli ultimi mesi, del contingentamento di alcuni farmaci consegnati dalle aziende farmaceutiche in quantitativi estremamente limitati, sia alla distribuzione intermedia che alle farmacie, sta influenzando il trattamento dei pazienti in cura per patologie gravi.
Tra le conseguenze per i malati, si segnalano ritardi nel trattamento, effetti collaterali derivanti dal mancato utilizzo dei medicinali, alto rischio di infezioni e peggioramento delle condizioni generali di salute. Alcuni disturbi rischiano di non essere curati: ci sono farmaci mancanti da anni e assicurare la continuità delle cure è spesso problematico, se non impossibile.
Le farmacie denunciano difficoltà strumentali per reperire forniture alternative, oltre a evidenti disagi che minano il rapporto con i cittadini, spesso costretti a tornare in farmacia più volte prima di poter reperire il farmaco prescritto.
Le Regioni hanno messo in atto un sistema di segnalazione che dovrebbe monitorare la situazione, pertanto si richiamano gli Enti preposti ad intervenire, affinché le cure siano assicurate.
La carenza di alcuni farmaci non è certo una novità, tuttavia il disservizio sta aumentando notevolmente.
Il comunicato è stato ripreso dalla stampa di categoria e dalla Rai, che ha trasmesso al tg del 28 luglio un servizio intitolato “Farmaci introvabili. La denuncia dei farmacisti”.
Franco Gariboldi Muschietti, presidente di Farmacieunite, è stato intervistato e con l’occasione ha lanciato un appello al Ministero della Salute, all’Aifa e alle Regioni, affinché si trovi una soluzione ad un problema ormai di portata nazionale. Le farmacie chiedono la possibilità di consentire ai cittadini il diritto alla continuità delle cure, in tempi e modalità che non lascino spazio a fenomeni di mancanza di aderenza terapeutica. Muschietti, a questo proposito, ha ricordato che “i costi sociali aumentano notevolmente, poiché il paziente si può trovare costretto al ricovero per provvedere alla cura della propria patologia, attraverso la somministrazione della terapia adatta”.
La denuncia di Farmacieunite è stata rafforzata dalle dichiarazioni della senatrice Partizia Bisinella, che nei mesi scorsi si era resa promotrice di un’interrogazione al ministro Lorenzin, sottolineando come “il problema sarebbe individuabile nella distribuzione. E’ tristemente nota l’esistenza di un “mercato parallelo”, tramite cui grossisti, ma anche farmacie con funzione di distributori, dirottino alcune tipologie di farmaci dal mercato italiano a quello di altre nazioni in cui sono commercializzati a un prezzo molto più elevato”.
Ci auguriamo che le voci che si stanno levando siano un traino efficace per risolvere questa difficile, e ormai consolidata, problematica.
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Fonte: comunicato stampa FARMACIEUNITE