Spese, ricerca e sviluppo: il settore farmaceutico è il primo al mondo per investimenti

0
620

Spese, ricerca e sviluppo, il settore farmaceutico è il primo al mondo. Sia tra le multinazionali che tra i piccoli investitori. A stabilirlo il report di Mediobanca che tiene i fari puntati sulla crescita del settore software e web che eccelle in molti punti ma non in quello della ricerca, è secondo infatti, dietro appunto a quello farmaceutico.

Tra le grandi multinazionali globali le software & web, dal 2009 al 2015, hanno riportato i risultati economici migliori.

Nonostante le compagnie del software & web siano più piccole, in confronto alle multinazionali mondiali che operano in altri settori, sono comunque quelle che crescono più velocemente. Mentre la dimensione media in base al totale attivo tangibile si attesta a 26,8 miliardi di euro per le aziende s & w, per quelle energetiche si attesta a 97,8 miliardi, a 58,3 per quelle delle utilities, a 52,4 per le tlc e a 28,8 per quelle manifatturiere.

A livello di crescita sono le s & w a farla da padrone con un +219,6% contro il +55,1% di quelle dell’energia, il +31,3% delle manifatturiere, il +18,9% delle tlc e il +13,8% delle utilities. Notevole anche la crescita del fatturato messa a segno tra il 2009 e il 2014, +145,2% a 366 miliardi di euro (+29,3% tra 2013 e 2014). Un incremento sensibilmente più elevato rispetto a quello delle energy (+58,9%), manifatturiere (+32,5%), utilities (+19,4%) e tlc (+14,2%).

Negli ultimi cinque anni sono anche quelle che hanno assunto più personale: 477 mila unità (+109,3%). Dunque circa 22,7 mila occupati per azienda, contro i 9,4 mila delle manifatturiere, i 3,4 mila delle energetiche, i quasi duemila delle tlc e i 4,7 mila delle utilities.

Confrontando poi il dato relativo all’incidenza delle spese in ricerca e sviluppo sul fatturato, le grandi compagnie s & w, con un 13,3%, si piazzano al secondo posto alle spalle solo del settore farmaceutico, con il 14,2%.

Gran parte dei ricavi del settore sono concentrati negli Stati Uniti, con una quota pari all’81,4%, seguono la Cina con l’11,6%, la Germania con il 4,8% e il Giappone con il 2,2%.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here