Concorso straordinario per farmacie, approvate le graduatorie per Molise e Friuli Venezia Giulia. Si muove, dunque, la macchina burocratica per chiudere l’iter concorsuale in tutta Italia. Ne abbiamo discusso, in esclusiva, con il professore Carlo Ranaudo, uno dei massimi esperti nel settore.
Professor Ranaudo, alla luce di quanto sta accadendo in quest’ultimo periodo, è possibile ad oggi fare una stima dei tempi necessari per chiudere il concorso in tutta Italia?
«Credo proprio di no. E non sono nemmeno convinto che possa destare interesse questo punto della discussione».
Perché?
«Perché al momento interessa che si aprano le sedi e non che si chiuda il concorso in tutta Italia. Del resto nelle more del concorso non vi è scritto a nessuna parte che le farmacie, regione per regione, debbano essere aperte solo ed esclusivamente quando l’iter sarà completato in tutta Italia».
Conviene, però, nel dire che ci sono sempre due velocità nel nostro paese?
«Assolutamente. Se lei pensa che nel nord Italia hanno quasi finito tutte le regioni, nonostante ci siano stati dei ritardi iniziali, e che qui da noi al Sud l’unica regione che ha pubblicato la graduatoria è la Puglia, è chiaro che siamo all’anno zero».
Stesso discorso vale per le isole?
«La situazione in Sicilia è notoriamente ferma ad una graduatoria provvisoria che è rimasta tale in virtù dei numerosi ricorsi al tribunale amministrativo per i posizionamenti. Credo che nei prossimi giorni, invece, in Sardegna sarà pubblicata la graduatoria definitiva sul BUR».
Professore torniamo alle cose di casa nostra. La questione Campania?
«Ferma è dire poco».
La decisione di Vincenzo De Luca, presidente da un mese, di annullare il decreto della composizione della commissione è un passo indietro?
«Non credo. Anzi, sono convinto che De Luca, poiché è un decisionista, darà nuovo slancio alla procedura. Anche perché parliamo di acquisizioni di farmacie con conseguenti posti di lavoro. Insomma qualcosa di importante. Che non può e non deve essere trascurato».