FARMACI DOPANTI anche tra i i video gamers professionisti: il racconto

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I farmaci dopanti non li usano solo gli sportivi. Ora anche i gamer professionisti (i giocatori di video game) ammetto di rendere di più grazie a questa tipologia di aiuti. Ad ammetterlo è Kory Friesen, videogiocatore canadese che in carriera ha vinto decine di migliaia di dollari.

«Essere sotto effetto di Adderall era una cosa normalissima. Chi dice il contrario è solo un bugiardo. Se si ascoltassero le conversazioni durante le partite si capirebbe tranquillamente che eravamo sovra eccitati».

l riferimento è a un torneo della Electronic Sport League svoltosi a marzo in Polonia. Montepremi: 250mila dollari. Di fronte a una posta così invitante l’Adderal sembra essere un aiuto invitante, dato che permette di mantenere più a lungo la concentrazione. Anche se in verità nasce per combattere la depressione o la sindrome da deficit di attenzione e iperattività.

“So per certo che altri giocatori usavano farmaci diversi, ma con lo stesso identico scopo: migliorare le prestazioni in gara”, spiega Friesen. Immediata la reazione dell’europea Electronic Sports League che ha deciso di voler introdurre test anti-doping nei prossimi tornei e farsi aiutare dalla WADA (la World Anti-Doping Agency, l’agenzia mondiale anti-doping) per diffondere questa procedura anche negli altri paesi del mondo.

 

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