FARMACO negato a Erchie, parla il FARMACISTA: «Clamore inutile, non era urgente»

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La vicenda di Erchie, in provincia di Brindisi, continua ad essere attuale. Ieri ne abbiamo dato notizia, dopo l’eco della pubblicazione sulla Gazzetta del Mezzogiorno.

Stamattina abbiamo parlato con il dottor Daniele Musa, figlio del titolare dell’apoteca dove, domenica mattina, una donna extracomunitaria ha dapprima chiesto un medicinale e poi ha detto di non avere i soldi per pagarlo. Non le è stato fatto credito.

«In realtà le cose non stanno proprio come le hanno raccontate i giornali e come ha voluto rincarare la dose il sindaco di Erchie». Queste le prime parole del dottor Musa (il sindaco di Erchie è il dottor Giuseppe Antonio Salvatore Margheriti, ndr).

«Da parte nostra – ci tiene a chiarire Musa prima di dare altre spiegazioni – non c’è alcuna volontà di alimentare la polemica, non è nel nostro stile e continueremo sulla nostra strada».

E allora dottore ci spieghi.

«Domenica mattina la donna è entrata nella farmacia per acquistare una scatola di supposte “Biochetasi” per il vomito. Quindi non un farmaco urgente per sedare la febbre a quaranta. Nel momento in cui stavamo per consegnarle il medicinale ha detto che sarebbe passato il marito a pagare dopo qualche giorno».

E quindi?

«Non le abbiamo fatto credito. Tutto qui».

Poi cosa è successo?

«E’ tornata con i soldi, ha pagato, ringraziato ed è andata via con il suo scatolo di farmaci. Ad un’ora da quanto le ho raccontato siamo stati informati dell’indignazione del sindaco».

Giustificata a suo avviso?

«Direi proprio di no, visto che ha detto e scritto delle cose senza prima interpellarci e senza sapere bene di cosa si stesse parlando. Successivamente l’ho contattato e ci siamo chiariti».

Polemica rientrata?

«Per quanto ci riguarda: polemica mai nata».

La vicenda

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