Commestibilità dei funghi, l’Asl attiva i controlli micologici

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Con l’arrivo dell’autunno ritorna il tempo, per gli appassionati, di concedersi una passeggiata nei boschi alla ricerca di funghi. Questo hobby a volte può portare però ad alcune conseguenze non proprio piacevoli. Sotto la parvenza della bellezza e dei colori di alcuni funghi può nascondersi l’insidia del veleno, in alcuni casi mortale; da sempre i funghi hanno mietuto vittime tra le persone incaute che se ne sono cibate dopo averli raccolti senza una indispensabile e certa conoscenza micologica. Purtroppo ancora oggi si riscontrano molti casi di avvelenamento e di morte da funghi velenosi; questo perché molte persone inesperte si affidano a personali criteri di valutazione con i quali ritengono erroneamente di poter conoscere e distinguere i funghi commestibili da quelli “cattivi”.

Per evitare questi spiacevoli incidenti presso il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Asl CN1, è attivo il Servizio Micologico di consulenza gratuita, rivolto a tutta la popolazione, per il riconoscimento delle specie fungine ai fini della commestibilità.

Al fine di evitare l’insorgere di intossicazioni – raccomandano dal SIAN – si invitano i raccoglitori che destinano i funghi ad uso privato a contattare le diverse sedi territoriali del Servizio (Cuneo 0171 – 450691; Mondovì 0174 – 676146; Fossano 0172 – 699245; Saluzzo 0175 – 479763; Savigliano  0172 – 240680) per prendere un appuntamento con gli esperti micologi che visioneranno il materiale raccolto per riconoscerne le specie commestibili.

Consigliamo – affermano i micologi dell’Asl – di astenersi dal consumo di specie fungine di cui non si posseggano le dovute conoscenze circa la commestibilità. Ricordiamo inoltre di non raccogliere funghi vecchi o in cattivo stato di conservazione (fradici, sporchi di terriccio, contenenti corpi estranei): in questo caso il fungo può produrre sostanze tossiche. Inoltre consigliamo di consumare i funghi dopo cottura. Solo poche specie fungine possono essere consumate crude, ma in questi casi bisogna ricordare che possono verificarsi dei disturbi da intolleranza in soggetti particolarmente sensibili. Ultima raccomandazione è di consumare i funghi in modica quantità poiché contengono sostanze (cellulosa e chitina) che rendono l’alimento poco digeribile.

Ufficio Stampa: Asl CN1

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