Workshop “Horizon 2020”, Novellino: «Per mantenere gli standard di vita attuali dobbiamo cambiare welfare e sanità prima che il sistema collassi»

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«Negli ultimi cinquant’anni l’aspettativa di vita di ogni essere umano si è quasi raddoppiata. Oggi dire ad una persona “cento di questi giorni” sembra quasi un controsenso». Sono

queste le prime parole del professore Ettore Novellino che ha introdotto al work-shop “I Sistemi Sanitari in Europa e le sfide di Horizon 2020” tenutosi il 17 settembre nella aula magna del Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II.

Nutrito il panel di relatori: Ettore Novellino, direttore del Dipartimento di Farmacia dell’Univeristà Federico II di Napoli; Antonio Golini, professore emerito dell’Università Sapienza Roma; Giuseppe Turchetti, docente di Economia all’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; Americo Cicchetti, Direttore di Altems dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Alpana Mair direttore delle politiche farmaceutiche, Governo Scozzese; Alexandra Prados-Torres dell’ Aragon Health Sciences Institute di Saragoza, Spagna; Theodore Vontetsianos Coordinatore Network EIP AHA, Grecia; Angela Bolufer de Gea, Direttorato Generale, Commissione Europea; Livia Menichetti, Comitato delle Regioni, Bruxelles; Paola Brusa direttore del Master in Farmacia territoriale Università di Torino; Pasqualino Rossi, Ministero Salute, Direzione generale comunicazione e rapporti europei e internazionali; Guido Iaccarino Professorre di Medicina Interna dell’Università degli Studi di Salerno; Maddalena Illario, coordinatrice del Reference Site Campania EIP-AHA; Enrica Menditto docente di Farmaco-economia del CIRFF della Federico II di Napoli.

Il professore Novellino ha poi continuato: «E’ naturale che oggi bisogna mantenere questi standard ed allungare ancora di più la vivibilità di ogni paese del mondo. Così come è naturale che la ricerca e la farmacologia in generale debbano ancora di più essere il punto focale del miglioramento».

E ancora: «E’ statisticamente provato che l’ottanta per cento della spesa sanitaria per ogni individuo si condensa nei suoi ultimi tre anni di vita. Questo ci spinge a pensare che l’aderenza terapeutica e un corretto stile di vita siano il crocevia per raggiungere picchi che oltrepassino il secolo di vita».

E prima di chiudere: «E ci fa anche pensare che bisogna rimodulare la nostra struttura sanitaria e di welfare per far sì che il sistema non arrivi al collasso».

Gli altri interventi saranno pubblicati a breve.

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