La sfida europea della sostenibilità dei sistemi sanitari nazionali – Verso Horizon 2020

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“Negli ultimi cinquant’anni l’aspettativa di vita di ogni essere umano si è quasi raddoppiata. E, pertanto, oggi, augurare “cento di questi giorni” a chi festeggia il compleanno, può sembrare quasi un controsenso”.

Con questo ironico paradosso, il professor Ettore Novellino, direttore del dipartimento di farmacia dell’ateneo federiciano, ha aperto i lavori del convegno “I Sistemi Sanitari in Europa e le sfide di Horizon 2020”, che si è tenuto a Napoli, lo scorso 17 settembre. Tema del simposio, a cui ha partecipato una ricca e prestigiosa compagine di studiosi italiani e stranieri (da Antonio Golini a Theodore Vontetsianos, da Alpana Mair ad Alexandra Prados-Torres, tanto per citarne alcuni), le strategie che nei prossimi anni segneranno la sostenibilità economica dei sistemi sanitari nazionali dei paesi europei.

A tal proposito, Giuseppe Turchetti, docente dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, nel suo intervento, ha sottolineato come “si siano oramai affermate e diffuse straordinarie innovazioni tecnologiche sia per la fase di diagnosi che per quella di terapia. Queste soluzioni, ovviamente, hanno dei costi che si vanno ad aggiungere a quelli legati all’allungamento delle aspettative di vita delle persone. È importante, quindi, ragionare su come riuscire a tenere sotto controllo questa spesa e renderla sostenibile per i nostri sistemi sanitari”.

Una sfida complessa e piuttosto impegnativa, perché deve far fronte a una “domanda” non solo in costante crescita, ma anche scandita dall’incremento delle malattie croniche connesse all’età e dagli oramai frequenti quadri di multimorbidità. Inoltre, altri significativi elementi di criticità complicano la situazione, si pensi, per esempio, alla carenza, nonché alla non omogenea distribuzione, dei professionisti della salute o alle disuguaglianze nell’accesso alle cure sanitarie per la popolazione. Del resto, come ha ricordato, sempre Novellino, “è statisticamente provato che l’ottanta per cento della spesa sanitaria per ogni individuo si condensi nei suoi ultimi tre anni di vita. Questo dato deve spingerci a rimodulare la nostra struttura sanitaria e di welfare per far sì che il sistema non arrivi al collasso”. Non a caso, ampio spazio, è stato dedicato, dai vari relatori, al ruolo chiave delle cosiddette “Information and Communications Technology” (ICT) nell’integrazione delle cure, all’utilizzo delle banche dati sanitarie quale strumento a supporto delle politiche sanitarie e ai nuovi programmi Horizon 2020.

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