Si rinnova il patto tra farmacie e cittadini per un servizio che ancora oggi rappresenta la prima linea del sistema sanitario pubblico. E’ la considerazione con cui Annarosa Racca, presidente nazionale di Federfarma, motiva la nuova Carta della qualità in farmacia, la piattaforma d’intenti che sindacato titolari e Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva presenteranno ufficialmente lunedì al ministero della Salute.
Presidente, perché rinnovate la Carta a vent’anni dalla sua prima stesura?
Il fatto è che a distanza di così tanto tempo, i malati continuano a riconoscere nella farmacia il più importante e ravvicinato presidio sanitario del territorio. Rinnoviamo quindi il patto con i cittadini perché vogliamo formalizzare l’impegno delle farmacie a proseguire sulla stessa strada.
Rispetto alla prima Carta, però, i tempi sono cambiati e anche le farmacie…
Certamente: sono arrivati i servizi così come si sono affermati i generici, per non parlare dei mutamenti sociali ed economici che hanno investito il Paese. Anche per questo era importante aggiornare la Carta della qualità: cambia il contesto, rimane l’impegno della farmacia a tutelare e assistere il cittadino.
Anche questo cittadino, però, è cambiato parecchio…
Sì, è un cliente-paziente che in tema di salute appare più consapevole e informato, anche se talvolta cade negli inganni o nelle sirene del web. Quello che però non è cambiato è il suo bisogno di avere sempre accanto un professionista qualificato, che certifichi oppure corregga le sue informazioni e le sue scelte. La tv prima e internet dopo non hanno fatto venir meno la necessità della farmacia come “tutor” di ultima istanza.
Il rinnovo della Carta è anche un messaggio alla politica?
Ovviamente. Testimonia l’imprescindibilità della farmacia come risorsa sociale, confermata peraltro da innumerevoli ricerche statistiche e sondaggi. Il cittadino ha bisogno della farmacia e lo ammette senza difficoltà, qualche politico invece fa fatica ad accettarlo.
fonte: FEDERFARMA