Fascia C e Capitali in ingresso: Federfarma, cui prodest? (analisi sull’atteggiamento attendista del sindacato)

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Fascia C che deve rimanere in farmacia. Capitali che invece entrano. L’atteggiamento attendista della sigla sindacale per antonomasia dei titolari di farmacia è positivo?

Insomma, la battaglia di Federfarma qual è?

Perché con l’ingresso dei capitali nella filiera potrebbe cambiare il peso specifico di un sindacato?

Finora le dichiarazioni degli esponenti del sindacato sono state quasi tutte identiche: «Lavoriamo per il bene delle farmacie e per farle rimanere nello status in cui si trovano oggi».

Una delle poche voci fuori dal coro è stata quella di Roberto Tobia che da Palermo aveva avanzato le sue perplessità in merito all’ingresso dei capitali nelle farmacie. Adducendo che potrebbero addirittura far entrare nella filiera un capitale “sporco”. E gli ha fatto eco anche il procuratore capo della Repubblica di Salerno, Corrado Lembo che, testualmente dice: «La farmacia è un veicolo di riciclaggio. Ecco perché tutti i figli dei malavitosi scelgono il corso di studi in farmacia».

Insomma parole forti alle quali, tuttavia, Federfarma, almeno finora e per bocca della sua presidente, non ha ancora risposto.

Le leggi che movimenteranno il capitale in ingresso in farmacia saranno ben diverse da quelle di oggi.

Quis custodiet ipsos custodes: chi controllerà i controllori? Questo se l’è chiesto Federfarma?

Perché appare centrale un nodo. L’impegno della sigla è stato tutto comminato sulla non “fuoriuscita” del farmaco di fascia C dalle farmacie. E sembra un po’ come se si stesse mirando al puntino anziché soffermare la propria attenzione sul mucchio.

Un mucchio fatto di farmacie che hanno pesanti indebitamenti con i distributori farmaceutici, per via anche dei ritardi dei pagamenti dovuti dal sistema sanitario nazionale, e che potrebbero finire stritolate dalle nuove procedure. Avranno dalla loro la forza della compattezza? Già le dichiarazioni di Tobia sono state pesantissime. E nessuno dei suoi ha risposto o ha smentito.

Federfarma cui prodest?

Ralph Coluccino

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