Il Farmacista è considerato da tutti un “Dottore” che ha la competenza e le conoscenze per fornire aiuto anche nei momenti di massima emergenza, come in caso di arresto cardiaco o di ostruzione delle vie aeree, in attesa che arrivino i soccorsi professionali allertati da una telefonata al 118. E le Farmacie sono considerate luoghi dover ci si può rivolgere con fiducia, sicuri di essere aiutati correttamente, anche nei primi, decisivi minuti dell’evento emergenziale. Se in tutte le farmacie del Paese operasse personale addestrato alle tecniche salvavita (compressioni cardiache manovre di disostruzione respiratoria) e fosse presente un defibrillatore semiautomatico (DAE), ogni anno si potrebbero salvare numerosissime vite umane.
E’ quanto è emerso chiaramente dai lavori del XXI Congresso della Società Scientifica medica GIEC (Gruppo Intervento nelle Emergenze Cardiologiche), tenutosi a Napoli dal 24 al 26 settembre.
Durante la sessione “Il ruolo del Farmacista di territorio nella rete di primo soccorso per le emergenze cardiorespiratorie” è stato citato uno studio di un’Università Decartes di Parigi che dimostra per proteggere adeguatamente la popolazione di un certo territorio non è necessario istallarvi un numero indefinito di DAE: per una città come Roma ne basterebbero 400, per Parigi 350, per Milano addirittura solo 200.
Un numero significativamente inferiore, quindi, al numero delle farmacie presenti in tali città, che con la loro capillarità e riconoscibilità potrebbero contribuire in modo decisivo alla “cardioprotezione” del territorio.
Molto più importante del numero totale di DAE, infatti, è che essi siano ben distribuiti e segnalati, e che soprattutto siano “presidiati”, cioè ci sia sempre nelle vicinanze un operatore addestrato che sappia usarlo in caso di bisogno.
Tutte condizioni rispettate dalle “Farmacie Punto Salvavita” aderenti al Progetto GIEC “Pharmacy Assisted Defibrillation”, progetto che ha il patrocinio della F.O.F.I.
Il Progetto mira a formare alle tecniche salvavita tutti i farmacisti, mediante corsi tenuti presso gli Ordini Professionali. Il lavoro svolto dall’Ordine di Napoli e da Federfarma Napoli in collaborazione con il GIEC, con più di 500 farmacisti formati alle tecniche salvavita, ha dimostrato che puntare sulla formazione dei farmacisti è molto più produttivo che puntare sulla istallazione dei DAE nelle farmacie: la formazione ricevuta sensibilizza efficacemente i colleghi e li spinge a dotarsi autonomamente di un apparecchio e a segnalarlo esternamente, trasformando la farmacia dove operano in una “Farmacia Punto Salvavita”.
Hanno partecipato ai lavori del Congresso il Presidente dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli Vincenzo Santagada il Presidente di Federfarma Napoli Michele di Iorio, il Consigliere dell’Ordine di Napoli Silvio Colesanti, Il Presidente ASFI Maurizio Cini, il Segretario ASFI Francesco Palagiano.