Fascia C in farmacia, via libera ai capitali, così la parlamentare Giulia Grillo del Movimento cinque stelle:
Nel Ddl concorrenza i partiti della maggioranza hanno deciso di vietare la vendita dei farmaci di fascia C nelle parafarmacie e nei corner dei supermercati. Si tratta di una decisione assurda ma perfettamente motivabile: le pressioni e connivenze tra la potente lobby del farmaco e Governo e Pd hanno sortito l’effetto desiderato, che va contro i principi di liberalizzazione e concorrenza nel settore in questo mercato. Non bastasse, il Governo piazza il colpo di grazia al comparto concedendo a un competitor potente come le società di capitali la possibilità di acquistare farmacie. La conseguenza sarà un mercato dal regime concorrenziale totalmente squilibrato e a rischio di cannibalizzazione. Questa sera c’è chi brinderà a un’operazione che fa solo il bene di alcuni, ma non dei farmacisti nel loro complesso e dei cittadini.
Il voto contrario della maggioranza rispetto alla possibilità di liberalizzare i farmaci di fascia C – quelli che hanno bisogno di prescrizione medica – ha un profilo totalmente corporativistico. Non si spiega altrimenti il ‘no’ alla possibilità di aprire a una maggiore competizione sul prezzo di quei prodotti, che avrebbe avuto ricadute positive sulle tasche dei cittadini e fatto espandere il mercato in termini, secondo Altroconsumo, di almeno 500 milioni all’anno.
In compenso, la non applicazione del patent linkage, che noi abbiamo chiesto, fa un bel favore alle case farmaceutiche e Governo non interessa che questa decisione determinerà mancati risparmi per 230 milioni nel 2015 e circa 700 dal 2015 al 2020.
Niente da fare: quando ci sono da tutelare i poteri forti Governo e Maggioranza procedono a passo spedito. Se invece vanno promossi e tutelati gli interessi comuni, c’è sempre una buona scusa dietro l’angolo.