Non basta alle Regioni il miliardo in più che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha messo qualche giorno fa sul piatto del Ssn per il 2016. Il Patto per la Salute e il Def, il Documento di economia e finanza, ne promettevano tre e di certo con uno non si riusciranno a finanziare i nuovi Lea, i farmaci innovativi e i rinnovi contrattuali del personale sanitario. A meno di non tagliare pesantemente su assistenza e altri servizi. Per Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza delle Regioni, sono in sostanza queste le cifre che circoscrivono il confronto tra Governo e rappresentanti regionali sulla prossima Legge di Stabilità, al via da martedì: «Il governo conosce le nostre proposte» ha detto Chiamparino ieri al termine della seduta dei presidenti «quindi credo che l’incontro di martedì prossimo con il presidente del Consiglio e gli altri ministri sia un passaggio importante». Dal quale, ha poi aggiunto, «mi auguro vengano risposte alle questioni che abbiamo posto all’inizio di questa settimana».
Al momento i toni non sembrano quelli di uno scontro: i miliardi al Ssn che ballano sono due (in sostanza, nel 2016 Renzi vorrebbe darne 111, le Regioni invece reclamano i 113 pattuiti) ma Chiamparino ha già avvisato che un compromesso è a portata di mano: «Se le cifre sono queste» ha detto «mi sembra che la situazione possa essere risolta con il buonsenso». La chiave potrebbe arrivare dai tagli che nel 2012 il governo Monti “spalmò” su più annualità: nel prossimo anno le Regioni dovrebbero rinunciare a 2,2 miliardi di euro, se si riuscisse ad assorbire qualcosa da quei tagli l’intesa potrebbe essere alla portata.
Se Chiamparino lavora a una convergenza, però, altri governatori gettano benzina sul fuoco. «Il nostro giudizio è assolutamente negativo» ha detto per esempio ieri il governatore del Veneto, Luca Zaia «siamo sulle barricate: si vuole tagliare il 36% della spesa regionale senza preoccuparsi di eliminare gli sprechi veri applicando i costi standard dove davvero si buttano via i soldi». «Oggi siamo ai limiti della sussistenza» ha aggiunto il presidente della Liguria, Giovanni Toti «oltre questi tagli non possiamo garantire quello per cui le Regioni esistono. Di questo passo garantire i servizi ai cittadini sarà molto difficile».
Intanto dal Senato giunge un nuovo “puntello” alle tesi delle Regioni. Ieri, infatti, l’Aula ha approvato il parere di Palazzo Madama alla nota di aggiornamento del Def con l’emendamento firmato da Emilia De Biasi (Pd, presidente della commissione Igie e sanità), che impone «la salvaguardia dei livelli essenziali delle prestazioni sanitarie e sociali, assicurando qualità e quantità dei servizi».
fonte: Federfarma