Da FarmaciaVirtuale.it del 23 nov 2015 05:46 leggo quest’articolo:
“Pragliola (ex Federfarma): «FederFARMACO unica alternativa a Walgreens»
Secondo Franco Pragliola, ex presidente di Federfarma, una possibile alternativa all’ingresso massiccio di entità come Walgreens è aderire a FederFARMACO.”
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Quando lo scrivevo su Puntoeffe, che la soluzione a difesa
dall’ingresso del capitale nel settore della distribuzione era
l’aggregazione tra farmacie per il tramite di un distributore
centrale, con maggioranza azionaria in mano al sindacato sulla
falsariga di Credifarma, non venivo considerato.
O, peggio, era l’idea a cadere nel vuoto e ritenuta irrealizzabile ”
… a causa dell’individualismo del farmacista”!
Oggi, paventando Walgreens, si cerca di correre ai ripari, ignorando
che, virtualmente, moltissime farmacie sono già in possesso della
citata multinazionale per il tramite di AllianceHealthcare.
Nessuna novità, vista l’esposizione finanziaria di colleghi
sprovveduti che, per imperizia o avidità, hanno dilazionato i
pagamenti sfruttando il factorig con i magazzini affiliati a quella
galassia e aumentato così il credito che il grossista, da cui si
riforniscono, vanta nei loro confronti.
Basta un cenno di questi e il factor tira il guinzaglio a strozzo per
far fare alla farmacia, da esso servita, quello che vuole, pena il
fallimento della stessa.
Da voci di colleghi, mi risultano molte farmacie campane in siffatte
situazioni, complici anche i ritardi nei pagamenti da parte della
Regione.
Qualcuno ricorderà anche che:
“Nel corso di un convegno il presidente della Regione Campania,
Stefano Caldoro, ha confermato l’allarme che farmacie e laboratori di
analisi possano finire nelle mani della malavita organizzata. “Ho
cercato di capire chi stesse comprando farmacie, laboratori e
cliniche che si stanno vendendo a ripetizione, ma nessuno è riuscito
a spiegarmelo. Per questo – ha aggiunto il governatore – mi sono
sentito in dovere di scrivere una nota al Prefetto di Napoli. Mi
sentirei più tranquillo se sapessi chi sono gli acquirenti, invece
vedo che si continua a vendere perché i prezzi sono bassi e
appetitosi per chi ha soldi”. Il riferimento di Caldoro alla
criminalità organizzata non è diretto, ma che nell’ultimo anno ci
sia stato un vertiginoso aumento della vendita di farmacie e
laboratori – a secco di fondi per il mancato rimborso da parte della
Regione su cui grava il deficit della sanità – è un dato di fatto.
L’elevato numero di vendite di farmacie è stato confermato alla
stampa anche da Michele di Iorio, componente del Consiglio di
Presidenza Federfarma, il quale auspica che il presidente Caldoro,
nel denunciare il rischio, realizzi anche tutte le iniziative
economiche e normative per procedere ai rimborsi e scongiurare il
pericolo.” (fonte: Filodiretto
Federfarma)
Il sospetto che, finanziariamente, si è provato a mettere in crisi
Credifarma affinché non risollevasse le sorti delle farmacie in
difficoltà, ristrutturando i debiti, è un solido sospetto, ma
tant’è, per quello che può valere allo stato attuale delle cose,
col decreto in fase attuativa, non servirebbe a nulla se pur venisse
prodotta prova dell’esistenza di una cabina di regia a tal fine.
Il cambio di rotta dei coniugi, a dividersi il mondo della
distribuzione farmaceutica, non deve sorprendere. L’ingegnere ha
scelto gli USA, la dr.ssa l’Europa, pur risiedendo entrambi a
Montecarlo!
Ognuno traccia la propria politica finanziaria con identici
obbiettivi che non sono però quelli dichiarati.
Ecco quindi un proliferare di proclami, amplificati da stampa di
settore amica (leggi servile, n.d.a.), dove si professa l’intento di
valorizzare la professionalità del farmacista, con ampliamento dei
servizi al cittadino (e chi paga?), con iniezione di capitale per il
tramite di società ad hoc sotto l’ombrello di un’unica sigla a
proteggersi dalle intemperie finanziarie della crisi, e via
discorrendo. Senza però sapere, o fingere di non sapere, da chi è
stata promossa o auspicata la tempesta.
Eppure i segnali di cosa le multinazionali, e “La
Multinazionale” per eccellenza del network della distribuzione
farmaceutica, ambissero fare c’erano tutti.
E’ forse mai capitato di leggere cosa è avvenuto a coloro che hanno
seguito i consigli di FARMACHL con l’apertura di un esercizio
farmaceutico o di una farmacia affiliata Alphega? Sarei curioso!
Così come sarei curioso di conoscere a quanto ammontano gli euro
bruciati di coloro (spesso farmacisti) soci di capitale in società
di distribuzione che hanno avuto come partner di maggioranza relativa
nel loro asset AllianceHealthcare.
E se poi il presidente Roberto Tobia (Federfarma Palermo) –
http://ordinedeifarmacisti.ise…
– e il presidente Vittorio Cantarina (Federfarma Roma) –
http://www.quotidianosanita.it…
– denunciano quanto tardivamente è palese, perché nessuno chiede
come mai non è stato rivelato e compiuto nulla, prima che tale
situazione si concretizzasse, dai predecessori che, anzitempo, erano
seduti su quelle proprie stesse poltrone?
Oggi i francesi si accorgono che hanno il terrorismo in casa e
chiedono al Governo quali azioni abbia attuato, in questi anni,
l’Intelligence per scongiurarne i devastanti effetti.
Chiediamocelo anche noi.