Accade in Italia che un’associazione sindacale che rappresenta i titolari di farmacia organizzi una cena di gala, accade in Italia che un Ministro della Salute decida di andarci accompagnata dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Accade in Italia che quel Ministro della Salute decida di fare un lungo intervento e, dimenticandosi del proprio ruolo istituzionale, prenda la parola per difendere gli interessi di chi lo ha invitato.
“La fascia C rimanga in farmacia”. “Vendere farmaci non è come vendere mortadella”. “dobbiamo diminuire la domanda di farmaci e non aumentarla”
Mettendo da parte qualsiasi giudizio di opportunità sul fatto se sia o meno giusto che un Ministro della Repubblica si rechi ad una cena di gala organizzata da una delle più potenti lobby in Italia, scartando qualsiasi valutazione circa l’ostentazione palese della vicinanza a questa lobby, non si può tacere sull’impreparazione dello stesso Ministro.
Quando la Lorenzin sale sul palco ed afferma che l’eventuale liberalizzazione dei farmaci di fascia C potrebbe aumentare la domanda di farmaci le alternative sono due: o è in malafede ed utilizza strumentalmente argomenti per sostenere la propria posizione o non conosce l’argomento di cui parla.
L’eventuale liberalizzazione dei farmaci di fascia C non potrebbe portare a nessun aumento della domanda di farmaci, perché questa è anelastica essendo legata alla prescrizione del medico. Non può aumentare.
Per quanto riguarda la mortadella si ricorda la gentile Ministra che i farmaci SOP e OTC liberalizzati nelle parafarmacie o nei corner dei supermercati (il 15% del totale) debbono essere venduti in reparti separati e non in mezzo ad altri articoli, mortadelle comprese.
La verità è che si sono finiti gli argomenti per giustificare una posizione contraria alla liberalizzazione dei farmaci con obbligo di ricetta che i cittadini pagano di tasca propria. Si sono finiti gli argomenti per giustificare la rinuncia 500 milioni di risparmio per i cittadini, a 3000/3500 nuove aziende, 5000 nuovi posti di lavoro, 700 milioni d’investimenti.
L’unico modo rimasto per giustificare una posizione, quella del Ministro, contraria ad aprire un mercato ancora sostanzialmente monopolista, è andare a cena con la lobby.
fonte: www.mnlf.it
Se invece della Lorenzin ci fosse stato Bersani, a dire il contrario di quanto proclamato dal’attuale ministro, magari pasteggiando con mortadella doc e parmiggiano reggiano, il MNLF avrebbe egualmente gridato “alla lobby”?
Chissà!
L’unica certezza è che ogni qualvolta avviene qualcosa nel settore farmaceutico, sgradito ai capoccia delle varie sigle rappresentative di coloro che ambiscono alla titolarità gratuita di
una farmacia, c’è una levata di scudi; salvo poi giustificare le posizioni disdicevoli della Grande Distribuzione e minimizzare o ignorare comportamenti al limite dell’etica professionale. Anzi affiliandosi in petizioni e condividendo hashtag al limite dell’offesa personale.
Perchè allora non dire anche che, tra chi oggi fa o ha fatto parte di quelle sigle, c’è qualcuno che è stato titolare per poi vendere la propria farmacia, o quota di essa, e proclamarsi
liberizzatore?
O anche chi professa umiltà e nullatenenza per l’acquisizione onerosa dell’attività, al fine di suscitare empatia in coloro che non hanno disponibilità finanziarie, ma invece potrebbe
disinvoltamente investire nel settore, magari senza neanche aiuti finanziari?
E’ propio vero che questo mondo è variegato e pertanto bello nella singolare unicità di ognuno, ma ciò cela nondimeno una massiccia dose di ipocrisia!
[…] L’appuntamento mondano di Federfarma Roma (di cui abbiamo parlato direttamente con il presidente Vittorio Contarina) ha fatto scattare l’allarme del Movimento Nazionali Liberi Farmacisti. […]
[…] L’appuntamento mondano di Federfarma Roma (di cui abbiamo parlato direttamente con il presidente Vittorio Contarina) ha fatto scattare l’allarme del Movimento Nazionali Liberi Farmacisti. […]
La domanda è anelastica solo quando fa co
La domanda è anelastica solo quando fa co
Quando la Lorenzin sale sul palco ed afferma che l’eventuale
liberalizzazione dei farmaci di fascia C potrebbe aumentare la domanda di farmaci le alternative non sono due: Sono tre!
– E’ in malafede ed utilizza strumentalmente argomenti per sostenere la propria posizione
– Non conosce l’argomento di cui parla
X Entrambi le ipotesi sono corrette!
La “ministra” è una semplice diplomata liceale, che vive di politica, e sa fare solo quello.
E’ stata messa li per eseguire alcune cose, e le fa. Punto.
Sul resto si può discutere, ma è difficile farlo in maniera serena, quando qualcuno ha posizioni “integraliste” anche sui colleghi Farmacisti che cercano faticosamente di fare il loro lavoro in una Parafarmacia, con i pochi farmaci che è consentito loro di vendere.
Quando la Lorenzin sale sul palco ed afferma che l’eventuale
liberalizzazione dei farmaci di fascia C potrebbe aumentare la domanda di farmaci le alternative non sono due: Sono tre!
– E’ in malafede ed utilizza strumentalmente argomenti per sostenere la propria posizione
– Non conosce l’argomento di cui parla
X Entrambi le ipotesi sono corrette!
La “ministra” è una semplice diplomata liceale, che vive di politica, e sa fare solo quello.
E’ stata messa li per eseguire alcune cose, e le fa. Punto.
Sul resto si può discutere, ma è difficile farlo in maniera serena, quando qualcuno ha posizioni “integraliste” anche sui colleghi Farmacisti che cercano faticosamente di fare il loro lavoro in una Parafarmacia, con i pochi farmaci che è consentito loro di vendere.