Se invece della Lorenzin ci fosse stato Bersani, a dire il contrario di quanto proclamato dall’attuale ministro, magari pasteggiando con mortadella doc e parmigiano reggiano, il MNLF avrebbe egualmente gridato “alla lobby”?
Chissà!
L’unica certezza è che ogni qualvolta avviene qualcosa nel settore farmaceutico, sgradito ai capoccia delle varie sigle rappresentative di coloro che ambiscono alla titolarità gratuita di una farmacia, c’è una levata di scudi; salvo poi giustificare le posizioni disdicevoli della Grande Distribuzione e minimizzare o ignorare comportamenti al limite dell’etica professionale. Anzi affiliandosi in petizioni e condividendo hashtag al limite dell’offesa personale.
Perché allora non dire anche che, tra chi oggi fa o ha fatto parte di quelle sigle, c’è qualcuno che è stato titolare per poi vendere la propria farmacia, o quota di essa, e proclamarsi liberalizzatore?
O anche chi professa umiltà e nullatenenza per l’acquisizione onerosa dell’attività, al fine di suscitare empatia in coloro che non hanno disponibilità finanziarie, ma invece potrebbe
disinvoltamente investire nel settore, magari senza neanche aiuti finanziari?
E’ proprio vero che questo mondo è variegato e pertanto bello nella singolare unicità di ognuno, ma ciò cela nondimeno una massiccia dose di ipocrisia!