Gli studenti del Centro sperimentale di Cinematografia di Milano hanno realizzato per “Banco farmaceutico” un video che è valso anche come esperimento sociale.
Nella sostanza dei fatti il video riprende la reazione degli utenti che, dinanzi a farmacisti-attori, sentono il prezzo delle loro medicine abituali decuplicato o aumentato in proporzioni abnormi. E rimangono esterrefatti.
Il messaggio che sarebbe dovuto passare è quello che la salute è importante. E magari lo è anche a dispetto dei soldi e delle manipolazioni che ogni giorno recepiamo.
E se anche questo esperimento deve essere strumentalizzato, beh, dobbiamo avere il coraggio di essere pronti a dire no.
Che il tema sia caldo in un periodo di cambiamento per la filiera del farmaco è un fatto. Ma è un fatto anche che si stia tentando, in modo tentacolare e senza scrupoli, di assoggettarsi le simpatie della gente attraverso messaggi subliminali subdoli e privi di ogni minimo straccio di etica.
Ci abbiamo lavorato e ci abbiamo pensato. Sulla liberalizzazione dei farmaci di fascia C siamo stati il primo portale a dare informazione. Passando per tutti i canali e senza preoccuparci di sembrare controcorrente.
Ora, però, la questione è diventata molto più difficile. Molto più delicata. Perché fin quando si parla e ci si erge a paladini della giustizia e del risparmio per le famiglie, da un certo punto di vista può andare anche bene. Quando però c’è solo la volontà di dare “effetto” ad ogni minimo sussulto, bisogna dare un freno.
Bisogna avere il coraggio di essere pronti a dire no.
Proviamoci, magari il nostro paese davvero potrà diventare un posto migliore. Un posto in cui una persona potrà rendersi conto che difronte ha un attore e non un farmacista che ha deciso di fargli pagare le medicine ad un prezzo scandaloso.
Torniamo ad essere umani. E non dei robot che hanno bisogno di essere indirizzati.
Ralph Coluccino