Inchiesta de “Il Giornale”
515 chilometri che valgono 200 miliardi di euro. Si tratta del confine tra Italia e Francia che tanto misura. E il ricavato, naturalmente illecito, ha un nome “traffico di farmaci”. A svelare questo affare miliardario è stato Nino Materi, firma de “Il Giornale” che, nell’edizione dell’11 gennaio 2016 ha pubblicato un reportage nel quale mette a nudo tutte le nefandezze che si nascondono dietro il commercio dei medicinali tra il Bel Paese e il Paese della libertà, della fratellanza e dell’uguaglianza.
Primo dato, incontrovertibile: differenza di prezzo. In Italia un medicinale, rispetto alla Francia, può costare anche cinque volte di più.
Ecco la lista redatta da “Il Giornale:
Italia – Fluimicil 12.40 €, Francia 8.5
Italia – Spasmex 7.50 €, Francia 3
Italia – Antra 8.42 €, Francia 5.
Sono solo tre esempi di farmaci ma la lista è lunga e finisce con l’Efferalgan che in Italia costa 8 euro, in Francia giusto la metà.
La storia che racconta Materi fa accapponare la pelle: si parte da Napoli, per raggiungere Nizza in compagnia di Ciro che dice: «In Francia ho il mio gancio che mi procura, da un farmacista di fiducia tutte le medicine che mi servono». Ciro dice di lavorare anche per Asl e farmacisti italiani. Insomma, un vero e proprio viaggio con il corriere dei farmaci. E ne spiega anche i motivi: «Il pane quotidiano per i farmacisti io glielo vendo ad un prezzo che in Italia non troverebbero mai. E da nessuna atra parte».
E la lista della spesa non viene fatta per un singolo farmaco. Ci sono ordinazioni che vanno dagli ottocento pezzi degli antitumorali e arrivano ai mille se il prezzo del farmaco supera gli ottocento euro.
Insieme con Ciro c’è anche Sandro che di lavoro fa l’assicuratore, diciamo che lui è la calcolatrice del gruppo. Ed è l’unico dei due che non intende speculare su questo commercio: ha un fratello malato di tumore. Mentre Ciro è più pragmatico: «Non si niente pe’ senza niente – dice in dialetto che significa testualmente: nessuno regala nulla».
E allora perché andare in Francia? Lo spiega proprio Sandro: «Perché le case farmaceutiche tengono in scacco medici e farmacisti forti degli appoggi della politica».
Ancora brividi.
Materi interpella l’Aifa. E così gli rispondono: «I farmaci di fascia C sono a carico del cittadino, non è nostra competenza disciplinarne i prezzi che seguono logiche di mercato proprie in ogni paese europeo».
Insomma il viaggio del giornalista, assieme ai due corrieri, svela retroscena agghiaccianti. Fatti alle spalle di chi, purtroppo, i farmaci deve comprarli per sopravvivere.