Parto pretermine in gravidanza: nuova linea guida del NICE e scheda informativa AIFA


Il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) inglese ha pubblicato delle linee guida contenenti le più recenti raccomandazioni sulla prevenzione, la diagnosi e la gestione del parto pretermine. Nel Regno Unito, infatti, il parto pretermine è una delle cause principali di mortalità neonatale, avendo colpito nel 2012 oltre 52. 000 bambini (circa 7,3% dei nati vivi) in Inghilterra e Galles.

Le raccomandazioni presenti nelle linee guida del NICE sono basate su revisioni sistematiche delle migliori evidenze disponibili e sul rapporto costo-efficacia degli interventi sanitari. Quando le evidenze sono limitate, le raccomandazioni si basano sull’esperienza e l’opinione del gruppo che ha prodotto la linea guida (Guidelines Development Group – GDG) e sulle norme di buona pratica clinica. Nello specifico, la linea guida raccomanda strategie per ridurre i rischi di nascita pretermine per il bambino e descrive i trattamenti per prevenire  il parto pretermine o ritardare la nascita.

Le raccomandazioni sono orientate a garantire agli operatori di settore tutte le informazioni sulla prevenzione, la diagnosi e la gestione del parto pretermine con particolare riferimento ad aspetti specifici relativi alla diagnosi, che si basa sulla rilevazione delle modificazioni cervicali attraverso le ecografie transvaginali seriali o l’esame bimanuale, strategia nota per migliorare i tassi di sopravvivenza per il bambino, e su una serie di presidi farmacologici che mirano a ritardare la nascita. Vengono fornite importanti indicazioni sul corretto uso della terapia tocolitica, il cui utilizzo appropriato è uno strumento fondamentale per ritardare il parto.

La linea guida è stata oggetto di una consultazione pubblica e le parti interessate sono state invitate a presentare osservazioni in merito. Il GDG ha preso in considerazione tutti i commenti nella stesura della versione definitiva.

Anche l’Agenzia Italiana del Farmaco, nell’ambito del suo progetto scientifico sul corretto uso dei farmaci in gravidanza, si è occupata di questa tematica così delicata. Lo ha fatto tramite la realizzazione di una scheda informativa dedicata contenente le più aggiornate informazioni disponibili.

La scheda, disponibile sul sito AIFA www.farmaciegravidanza.gov.it, fa parte di un progetto scientifico-comunicativo più ampio che l’AIFA ha realizzato per offrire a operatori sanitari e donne in dolce attesa o in allattamento uno strumento di consultazione che favorisca la corretta assunzione dei medicinali. Nello specifico, il Comitato Scientifico della campagna ha lavorato alla revisione bibliografica di 270 principi attivi e alla realizzazione di 140 schede per patologie destinate alle mamme e agli operatori sanitari. Tali schede forniscono informazioni sulle possibilità di cura presenti per le patologie che più frequentemente si verificano in gravidanza, per le malattie croniche o per quelle presenti al momento del concepimento.

Per parto pretermine (PPT) si intende il parto che avviene prima della 37a settimana di gravidanza. Il PPT è oggi considerato una sindrome ostetrica a eziologia multifattoriale e costituisce un’importante causa di mortalità e morbidità neonatale.

La terapia farmacologica utilizzata è la tocolitica con lo scopo di stabilizzare le condizioni materne e fetali posticipando il parto di 7 giorni, e comunque di almeno 48 ore, periodo di tempo necessario per la somministrazione al feto di corticosteroidi, per ridurre l’incidenza di sindrome da stress respiratorio fetale ed emorragia intraventricolare. A livello dei polmoni fetali, infatti, i corticosteroidi promuovono la produzione di surfattante, aumentando la compliance polmonare, riducendo la permeabilità vascolare e generando una migliore risposta al trattamento con tensioattivo nel periodo postnatale.

La rottura prematura delle membrane (pPROM) è associata a circa il 40% dei parti pretermine, essendo responsabile di eventi avversi neonatali dovuti alla prematurità e alle infezioni fetali, nonché di infezioni materne e, di conseguenza, di un rischio maggiore di sviluppare corioamniosite.

La funzione primaria dei farmaci tocolitici è quella di inibire le contrazioni uterine. I farmaci attualmente utilizzati appartengono alle seguenti classi principali: beta-mimetici, antagonisti del recettore dell’ossitocina, calcio-antagonisti e inibitori delle ciclo-ossigenasi.

Il progesterone viene utilizzato a scopo profilattico in gravidanze a rischio di PPT. Può essere somministrato per via vaginale o intramuscolare. Il trattamento profilattico con progestinici è stato sinora studiato fino alla 32a settimana di gravidanza in pazienti che hanno avuto precedentemente un PPT, in donne con accorciamento della cervice (<15 mm) e nelle gravidanze gemellari a rischio di PPT.

fonte: AIFA


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