GIOVANI FARMACISTI ED IMPEGNO NEL SOCIALE. INTERVISTA A MARIA TERESA SCOGNAMIGLIO DI ‘FARMACISTE IN…SIEME’

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A cura del dottor Rosario Porzio

Dottoressa come mai ha deciso di avvicinarsi al mondo dell’associazionismo?

Vede, il ruolo del farmacista ha subìto nel corso del tempo notevoli cambiamenti. Prima veniva considerato il preparatore di rimedi, il custode della salute, oggi, soprattutto per chi non è del mestiere rappresenta un operatore del ssn al quale rivolgersi per spedire ricette o pagare un prodotto preso da uno scaffale. Questa è la cosa che dopo aver studiato per cinque anni infinite pagine di chimica, biologia e quant’altro, proprio non mi va giù, ed è anche questo il motivo per il quale ho deciso di entrare a far parte di farmaciste in..sieme.

Diffondere il nostro sapere scientifico e dare i nostri preziosi consigli ai bambini nelle scuole attraverso lezioni sul bene più prezioso,l’acqua, sulla nutrizione,sulla fitoterapia,mostrarci vicine alle donne che subiscono violenza,partecipare a convegni come “prospettive future per una professione al femminile”, ”capitali e professioni” etc  sono alcuni dei modi per essere accanto alla società e per far capire che il farmacista può dimostrare la sua professionalità al di qua e al di là del banco.

Che ruolo riveste attualmente nell’associazione?

Dopo un anno e mezzo di partecipazione attiva, oggi faccio parte del consiglio direttivo, un bellissimo gruppo di donne farmaciste di età diverse e piene di idee, idee che cercheremo di concretizzare al più presto.

Vedo che è molto giovane, per le sue colleghe altrettanto giovani in cerca di lavoro state provando a fare qualcosa?

La disoccupazione giovanile c’è ed è evidente, purtroppo non siamo in potere di cambiare le cose ma nonostante ciò proviamo a renderci utili. Attraverso la comunicazione sui social mettiamo spesso annunci di farmacie che cercano farmaciste neo-laureate e non. Con garanzia giovani stanno nascendo più proposte di tirocini retribuiti, e noi facciamo spesso da tramite con i/le titolari delle farmacie, inviando loro i curriculum vitae delle dottoresse interessate.

Ci tenevo però a ricordare una frase di Giacomo Leopardi, componente del Comitato Centrale della Fofi, che da poco ci ha lasciati:

“Lo sforzo più grande deve arrivare dai farmacisti stessi, che devono implementare le loro conoscenze, il loro sapere, le loro capacità e anche la loro creatività. I farmacisti devono smettere di inseguire il sogno della farmacia, che ormai è destinato a realizzarsi solo per una piccola parte di loro, e comprendere che, soprattutto con la ripresa economica, le maggiori opportunità arriveranno dal mondo dell’industria. Ma l’industria vuole “i migliori”. I farmacisti, quindi, non devono accontentarsi della laurea, ma continuare a formarsi e ad apprendere per essere loro “i migliori”. Per questi ragazzi io credo che lo spazio ci sarà e che ad attenderli ci sia il successo e tanto orgoglio professionale.”

In bocca al lupo a tutti noi

 

 

 

 

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