Le farmacie del territorio, e in particolar modo le rurali, assicurano «un’importante funzione sociale», perché «soddisfano il bisogno di assistenza sanitaria in zone che altrimenti sarebbero irraggiungibili». Lo ha detto ieri alla Camera il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in risposta a un’interrogazione presentata da cinque deputati altoatesini del Gruppo misto. All’origine del quesito, un decreto dell’assessorato alla Salute della Provincia autonoma di Bolzano che nel maggio scorso aveva rivisto i parametri di riferimento per la quantificazione del fatturato Ssn, cosa che ha comportato l’esclusione di diverse piccole farmacie dalle agevolazioni e dagli sconti di favore previsti per legge. «Circa 10 rurali delle quali 4 con presidi farmaceutici» si legge nell’interrogazione dei cinque deputati «devono ora applicare sconti dal 6 al 21,25% anziché dell’1,5%, con una differenza annuale di fatturato per farmacia di circa 20.000 euro. Tale ribasso, insieme al mancato aggiornamento Istat delle soglie di fatturato, non è indifferente per le ditte coinvolte e potrebbe comportare la loro chiusura». Di qui, dunque, la richiesta al Ministro se non «ritenga possibile aggiornare gli importi relativi al fatturato delle farmacie rurali sulla base dell’adeguamento degli indici Istat dal 1996 a oggi e, contestualmente, introdurre un criterio in base al quale non si faccia concorrere il fatturato del dispensario con il fatturato della farmacia principale, al fine di salvaguardare la sopravvivenza delle rurali stesse».
Nella propria risposta il ministro Lorenzin ha innanzitutto ricordato le disposizioni nazionali, in base alle quali «le farmacie rurali sussidiate con fatturato annuo Ssn al netto dell’iva maggiore di 387.342 euro sono assoggettate pienamente alle percentuali di sconto ordinarie». Quanto agli adeguamenti Istat, la rivalutazione delle soglie è senz’altro «coerente con le previsioni normative che prevedono la revisione annuale degli intervalli di prezzo», ma «dovrà essere attentamente valutata al fine di verificare la sostenibilità finanziaria da parte del Servizio sanitario nazionale». Stesso discorso per la richiesta di tenere distinti fatturato del dispensario e fatturato della farmacia principale: occorre prima un attento approfondimento «sotto l’aspetto finanziario, con il coinvolgimento del ministero dell’Economia e delle Finanze, al fine di contemperare l’esigenza di tutelare la delicata funzione sociale assicurata dalle farmacie rurali con ben noti vincoli di spesa. Faremo quindi tesoro di queste interrogazioni e avvieremo una fase di approfondimento sulle questioni che sono state sollevate». Considerazioni e aperture del ministro Lorenzin sono state accolte con soddisfazione da Federfarma e Sunifar.
fonte: FEDERFARMA