L’abito non fa il monaco ma laurea, camice, caduceo fanno il farmacista. Disinformazione e scarsa preparazione distorcono la realtà delle cose.
Singolare, se non grottesco il caso del dottor Tullio Torrini, titolare di parafarmacia a Montevarchi, provincia di Arezzo. Ebbene il dottore ha pubblicato in una bacheca per le offerte di lavoro un annuncio nel quale specifica di cercare un collaboratore farmacista.
Il collaboratore ancora non lo ha trovato, ma i curriculum che ha ricevuto sono a dir poco fantasiosi. In un post pubblicato sui social network aveva raccontato, in breve, la storia.
Una storia che ha interessato e per la quale lo abbiamo intervistato.
Dottor Torrini ci racconta che curriculum ha ricevuto?
«Ne ho ricevuti di fantasiosi. Quello di una ragazza diplomata all’alberghiero con una buona esperienza in degli hotel della zona (anche molto belli e quotati) e anche quello di un diciottenne. Insomma, entrambi non laureati in farmacia. E mi pare davvero strano che due ragazzi si possano sentire adatti per la figura richiesta».
Nel suo annuncio è esplicitamente richiesta la figura del farmacista?
«Certamente. E’ quello di cui ho bisogno in questo momento. Ed è specificato anche che siano della mia zona (provincia di Arezzo)».
Come mai lo puntualizza?
«Perché ho ricevuto curriculum anche dalla Sicilia».
Ma almeno erano farmacisti?
«Per fortuna sì ma davvero un pochino lontani per poter riuscire a trovare un accordo».
Dottore fino ad ora abbiamo girato tra il serio e il faceto. Ma che idea si è fatto rispetto ad aver ricevuto curriculum che con la su attività c’entrano nulla?
«Purtroppo le persone sono abituate a vedere in farmacia ogni tipo di persona al banco. Difficilmente, però, il farmacista lo si trova al banco senza camice e caduceo. Ed è per questo motivo che la gente si sente legittimata a credersi idonea alla dispensazione dei farmaci. Una cosa è fare il magazziniere, un’altra è il farmacista».
Succede anche in parafaramacia?
«Siamo nell’occhio del ciclone. Non dico non succeda anche in parafarmacia ma in farmacia accade spesso. Ed è un peccato perché la professione ne risente».
Alla fine il collaboratore lo ha trovato?
«Sembra assurdo ma, nonostante crisi, disoccupazione dilagante e attanagliante e penuria di occupazione in genere, non ancora».
Grazie mille dottore, buon lavoro e buona ricerca
«Grazie a voi».