[**] non ha portato ulteriore beneficio nel ridurre il rischio di riacutizzazioni rispetto a tiotropio e un LABA** senza ICS. L’analisi post-hoc dimostra che questa tipologia di pazienti può essere facilmente individuata rilevando il livello di eosinofili nel sangue. I pazienti con livelli di eosinofili inferiori al 4 percento (300 cellule/µL) non hanno avuto ulteriore beneficio in termini di riacutizzazioni dall’introduzione di ICS nel loro regime terapeutico. Le riacutizzazioni contribuiscono in maniera significativa all’impatto della BPCO, spesso, sono causa di ricovero[2] e possono aumentare il rischio di mortalità del paziente.[3] Le linee guida GOLD raccomandano l’impiego di ICS nella terapia solo per pazienti con BPCO con compromissione della funzionalità respiratoria grave/molto grave e/o ad alto rischio di riacutizzazioni (GOLD C/D)[4] – la popolazione di pazienti studiata in WISDOM. Persino in questa popolazione di pazienti con patologia grave, solo una piccola minoranza nello studio ha beneficiato dell’introduzione di ICS per la riduzione del rischio di riacutizzazioni. E’ riconosciuto che l’uso a lungo termine di ICS può essere associato a rischio di effetti collaterali seri tra cui la polmonite, l’osteoporosi e la comparsa e progressione di diabete.[5],[6],[7] L’analisi post-hoc di WISDOM dimostra che l’impiego di un semplice esame del sangue comunemente eseguito, la conta degli eosinofili, può rivelarsi un pratico aiuto per i medici ai fini di individuare il piccolo sottogruppo di pazienti che possa beneficiare dell’aggiunta di ICS alla terapia con tiotropio+LABA. Quest’analisi post-hoc è stata pubblicata online sulla rivista scientifica TheLancet Respiratory Medicine. “I broncodilatatori a lunga durata d’azione sono un pilastro terapeutico nella gestione della BPCO, tuttavia nella prassi clinica gli ICS sono largamente impiegati nella BPCO in tutti gli stadi di gravità” ha dichiarato lo sperimentatore dello studio Peter Calverley, Professore di Pneumologia e Riabilitazione Pneumologica dell’Università di Liverpool nel Regno Unito. “In precedenza era difficile individuare il sottogruppo di pazienti che rispondevano a ICS. Questi risultati aiuteranno i medici a individuare con maggior sicurezza quali pazienti possano beneficiare della terapia con ICS e contribuire così a minimizzare l’esposizione al rischio di effetti collaterali derivanti dall’uso a lungo termine di ICS”. L’ampio studio WISDOM, della durata di 52 settimane, ha valutato l’effetto dell’interruzione di ICS in pazienti con BPCO da grave a molto grave con pregresse riacutizzazioni mentre erano in terapia con tiotropio‡ e un LABA.[8] Questa nuova analisi post-hoc dello studio WISDOM ha rilevato che il 20 percento dei pazienti che hanno beneficiato della riduzione del rischio di riacutizzazioni, dovuta all’uso continuato di ICS in aggiunta all’associazione di tiotropio con un LABA, avevano dei livelli più alti di eosinofili nel sangue (≥300 cellule/µL; più del 4 percento). “Questi risultati stimolano la riflessione e contribuiscono al dibattito corrente sull’impiego appropriato di terapia con ICS nella BPCO” ha dichiarato il Dottor William Mezzanotte, Vice President e Head of Respiratory Medicine di Boehringer Ingelheim. “Desideriamo approfondire la discussione e le analisi su questo importante argomento”. Sono necessari studi prospettici futuri che forniscano ulteriori evidenze a conferma di questi risultati. Nella popolazione dello studio WISDOM, la completa sospensione di ICS è stata associata ad una piccola riduzione del FEV di valle. Non è stata osservata alcuna relazione fra la conta degli eosinofili e la variazione della funzionalità respiratoria con la sospensione di ICS. La BPCO è una patologia respiratoria seria ma gestibile che si stima colpisca 210 milioni di persone nel mondo.[9] Si prevede che la mortalità complessiva da BPCO aumenti di oltre il 30 percento nei prossimi 10 anni; si prevede che la BPCO diventi la terza causa di mortalità entro il 2030.[10] Trovate i risultati completi nella pubblicazione su TheLancet Respiratory Medicine a questo indirizzo: http://www.thelancet.com/journals/lanres/article/PIIS2213-2600(16)00100-4/abstract]]>
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