Mercato farmacia, da Federfarma il report con i dati del 2015

0
619

Nel 2015 i consumi di farmaci in farmacia fanno registrare un lieve incremento (+0,7%) perfettamente in linea con l’indice Istat 2015 delle vendite al dettaglio. E’ uno dei dati che arriva dal consueto report di Federfarma sul mercato dell’ultimo anno. Diffusa ieri alla stampa, la pubblicazione offre un’analisi delle vendite di farmaco ed extrafarmaco mettendo assieme le rilevazioni delle 18mila farmacie del territorio associate al sindacato e le elaborazioni di Ims Health. La foto che ne deriva conferma tendenze già note: il segmento del mercato farmaceutico che ha fatto registrare la crescita maggiore è quello della distribuzione diretta (+48%), che ormai copre un quarto dei consumi totali e poco più della metà di quelli ospedalieri. In espansione anche il canale ospedaliero e quello della dpc (rispettivamente +12,8 e +10,7%). Per quanto concerne il mercato della farmacia, il 2015 restituisce l’immagine di un canale ancora “eticocentrico” (i farmaci con ricetta pesano sul fatturato medio per il 59,5%) ma trainato con sempre maggiore decisione dai segmenti della libera vendita. A parte Sop e Otc, che crescono nell’anno del 3,4%, incidono soprattutto i cosiddetti “notificati” (che crescono del 7,5% grazie principalmente agli integratori, +9%), e il segmento Igiene e Bellezza, che sale del 3,2%. Segno negativo, invece, per la spesa farmaceutica convenzionata netta, che nel 2015 ha fatto registrare una contrazione dell’1,4%, e per le ricette del Ssn, in diminuzione del 2,2%. Oltre 850 milioni le confezioni erogate a carico del Servizio sanitario, per una media procapite di 14 pezzi. La categoria di medicinali dalla maggiore incidenza sulla spesa in regime rimborsato è quella dei farmaci per il sistema cardiovascolare, che peraltro risultano in calo (-1,4%) sull’anno precedente a causa del maggior ricorso ai generici. La categoria più prescritta, invece, rimane quella degli inibitori di pompa acida (farmaci per gastrite, ulcera, reflusso gastrico), con la cardioaspirina a guidare la classifica delle singole specialità. Le farmacie, ricorda ancora il report di Federfarma, continuano ad assicurare un rilevante contributo al contenimento della spesa con il cosiddetto sconto Ssn, che nel 2015 ha generato risparmi per più di 500 milioni di euro. A tale cifra vanno poi aggiunti i 70 milioni di euro derivanti dalla trattenuta dello 0,64% (payback 2007) e i 195 milioni della trattenuta introdotta nel luglio 2010 (1,82%, aumentata due anni dopo al 2,25%). «Sarebbe ora» ricorda la presidente di Federfarma, Annarosa Racca, «che questi sconti tornassero alle farmacie sotto forma di “extragettito” con cui riportare in farmacia i medicinali oggi erogati direttamente dalle strutture pubbliche: significherebbe aumentare la trasparenza e ridurre gli sprechi, grazie al monitoraggio garantito dalle farmacie su tutti i medicinali dispensati in regime di Ssn. È fondamentale adottare una visione più ampia che, partendo dai dati di spesa e analizzando i vantaggi della distribuzione controllata e monitorata garantita dalla farmacia, aumenti la compliance dei pazienti e possa portare a una valorizzazione del bene farmaco come strumento di salute, benessere, crescita e risparmio». fonte: federfarma]]>

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here