Ddl concorrenza, MNLF: «Legge per la crescita economica o per le lobby?»

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progressi limitati sono stati compiuti verso la promozione della concorrenza nei servizi in Italia.” Tutto questo, secondo il MNLF, va però al di là della singola legge ed investe direttamente la maggiore forza politica che sostiene il governo. Il premio nobel Friedrich Von Hayek, diceva che  “La competizione è il terrore di tutti i conservatori di destra, di centro e di sinistra. … ma nel PD la divisione non è soltanto sul referendum, il jobs act o altro, ma proprio sul modo di concepire la società. Da una parte chi ritiene che per fini elettorali si possa rinnegare la propria storia e con questa i concetti di giustizia ed equità in favore del mantenimento di sacche ben precise di privilegi, dall’altra chi crede in una economia aperta ove solo merito e capacità d’intraprendere, all’interno di un quadro di regole, sia la strada da percorrere per la crescita economica del Paese. Dispiace per Renzi che non ama sentirselo dire, ma ha ragione Bersani quando proprio in riferimento alle norme contenute nel testo del Ddl concorrenza sulle farmacie parla di “liberalizzazione alla rovescia” con la trasformazione di un monopolio in un oligopolio e nessun elemento reale di concorrenza. Dispiace per Renzi che tra pochi giorni sentirà anche le critiche dell’Autorità Garante della Concorrenza, istituto che doveva essere in origine la fonte della legge ma che rischia alla fine di vedere le proprie segnalazioni diventare “carta straccia” sacrificate sull’altare dell’opportunismo politico/elettorale. Ora tutte le speranze sono riposte nel nuovo Ministro dello Sviluppo Economico e nella sua capacità e forza di accantonare i veti e fare i reali interessi del Paese. Sappiamo bene, conclude Vincenzo Devito, che nel Ddl concorrenza vi sono molti argomenti altrettanto importanti, ma lo ribadiamo,  la liberalizzazione dei farmaci di fascia C rappresenta la “cartina al tornasole” della volontà del Governo di stare lontano dagli interessi particolari e tutelare quelli generali. Mentre ministri della Repubblica, funzionari di partito, presidenti di Commissione e deputati vari partecipano in forze a convegni e tavole rotonde organizzate a scopi fin troppo chiari, ovvero quello di difendere i privilegi delle lobby, si confida ancora in un soprassalto della politica, quella con la P maiuscola, in grado di guardare al di là della propria personale carriera politica e delle prossime scadenze elettorali. fonte: www.mnlf.it]]>

1 COMMENT

  1. Si nomina l’Europa, e in tale ambito e non solo, i farmaci di fascia C sono venduti solo in farmacia.
    Si nominano le riforme, vedi il “Jobs act o altro”, ma quando poi attuate o sono per esserlo, qualcuno storce il naso e se lo tura!
    Si scrivono le leggi, spesso decreti senza discussione in aula e approvazione con fiducia del governo, e poi, sempre qualcuno, grida “ad personam”!
    Ma chi lamenta e fa del vittimismo, erodendo un pezzettino alla volta l’agognato formaggio e promette “convenienza per i cittadini e maggior occupazione e lavoro”, pensa che la camera e il senato siano atelier di moda dove le regole vengono cucite addosso per poi ostentarle a una sfilata elettorale?
    In tal caso è obbligo gridare che “il Re è nudo”, e manifestare proprio ai cittadini l’inconsistenza e l’impalpabilità del vestito che ha addosso.

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