CONOSCERE E PREVENIRE IL MELANOMA: RUOLO DEL FARMACISTA – A cura di Fabiana Criscuolo

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Lunedì 24 ottobre presso l’Ordine dei Farmacisti di Napoli si è tenuto un seminario formativo, della valenza di 10 FAD, sul tema del “Melanoma”. Nel corso dell’evento si è parlato dei fattori predisponenti, della prevenzione e diagnosi, di come individuare il melanoma e delle sue strategie terapeutiche, intervento tenuto dal Prof. Paolo ASCIERTO, dell’Istituto Nazionale Tumori “G.Pascale”.

Già tre anni fa il Dr Ascierto ha iniziato una partnership con i farmacisti che si impegnarono a fotografare i nei di alcuni pazienti volontari, e ad inviarli via mail al Dr Ascierto che ne ha fatto  uno screening primario da cui sono risultate, e così curate, circa 40 diagnosi di melanomi.

Facendo un excursus storico, e confrontando il tempo di sopravvivenza medio, nel 2011 era di 6 mesi, curabile solo con DACARBAZINA. Dopo il 2011 l’EMA ha approvato altri 6 farmaci.

Uno dei melanomi pià diffusi è quello dovuto alla mutazione genica di BRAF, per effetto dei raggi UV. Inizialmente, appena scoperto il target di mutazione genica, questo veniva curato con un inibitore di BRAF che risultava attivo mandando in progressione la cura per 6/8 mesi, dopodichè iniziava la resistenza (effetto simile agli antibiotici) e seguiva la regressione della malattia, e infine l’ipotesi di morte. Adesso a questa inibizione che avviene a valle, è stato aggiunto un inibitore che agisce a monte della cascata genica, e l’aspettativa di progressione, o cronicizzazione, della patologia è aumentata.

CAUSE DEL MELANOMA:

  • Scottature, soprattutto durante l’infanzia e se ripetute.
  • Lampade abbronzanti al di sotto dei 30anni di età.

STRATEGIE TERAPEUTICHE ATTUALI:
Attualmente le cure sono improntate su due strategie terapeutiche:
TARGET THERAPY: Tutti i pazienti vanno incontro a progressione? Ci sono dei marcatori importanti che contribuiscono,  o ostacolano, l’efficacia del trattamento. Uno fra tutti è l’LDH. Esso se è alto sarà indice nel paziente di un già pregresso squilibrio metabolico. Confrontando il grafico di successo terapeutico in due pazienti di 3 anni, uno con LDH normale e uno alto, nel secondo l’aspettativa di vita, in seguito a target therapy nella cura del melanoma, sarà soltanto del 7%.

  • IMMUNOTERAPIA: i vantaggi sono legati innanzitutto alla possibilità di guarigione totale, e che questa cura funziona a prescindere dalla istologia del melanoma.

L’immunoterapia come meccanismo d’azione prevede la rimozione dei blocchi fisiologici come PD1, grazie a farmaci immunoterapici: PEMBROLIZUMAB, somministrabile ogni 4 settimane fino a guarigione (intesa come progressione o cronicizzazione), e IPILIMUMAB, che consta di sole 4 somministrazioni.

Gli effetti collaterali di questa cura sono notevoli, rush cutaneo, vomito e diarrea, epatite autoimmune sono alcuni, ma questi sono stati un punto di partenza per nuove scoperte su questa tipologia di trattamento.

Si è infatti visto che, sospendendo la cura in paziente affetti di incombenti effetti collaterali, l’azione dell’immunoterapico è continuata. Così l’indagine è continuata, non in Italia in cui l’AIFA non autorizza ciò, grazie alla collaborazione di alcuni pazienti che, sotto stretto controllo medico, hanno accettato la sospensione della terapia immunologica anti PD1 una volta  giunti a remissione totale, per un anno. I dati sono stati interessanti: la prima risposta alla prima TAC arriva già dopo 3 mesi, dopo 13 mesi solo 2 casi su 61 sono andati in regressione e hanno dovuto riprendere le cure.

Una delle grosse novità presto in Italia sarà la combinazione dei farmaci target CTLA-4 e PD1. Singolarmente questi due farmaci hanno la stessa azione ma a livelli differenti, il patway di CTLA4 è periferico, mentre quello di PD1 è situato direttamente sulla cellula tumorale. La combinazione di questi due farmaci porterà ad un livello di efficacia molto più alto, passando dal 10% dell’anti CTLA4 e del 20% dell’anti PD1, al 58% della combinazione, ma il rovescio della medaglia sarà l’elevata tossicità

Un’ulteriore novità terapeutica sarà data dalla possibilità di combinare “target therapy” e “immunologia”. Uno studio italiano mostra quanto sia efficace iniziare con la target therapy per i primi mesi e continuare con l’immunologia. Tutto ciò in base alla risposta del singolo paziente, ricreando  così una “terapia personalizzata”.

Alla fine dell’interessantissimo intervento del Dr Ascierto, il segretario di Federfarma su tutti, si è mostrato molto sensibile al tema proponendo una serie di iniziative, accolte con disponibilità e plauso anche dai vertici dell’Ordine, nella persona del Dr Santagada, che mirano alla prevenzione e alla corretta informazione, promuovendo giornate di screening gratuito in farmacia in primavera (prima dell’esposizione solare dunque), educando così alla corretta esposizione alla luce solare, e nei licei sulla pericolosità delle lampade abbronzanti e dei danni al DNA che possono causare quest’ultime.

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