Capitale in farmacia inserito nel DDL Concorrenza: «A merenda cavoli col thè». Il punto sullo stato dell’arte del Prof. Maurizio Cini

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Per gentile concessione e massima attenzione del dottor Rosario Porzio

PERCHE’ LA NORMA COSIDDETTA SUL “CAPITALE” E’ STATA INSERITA IN UN DISEGNO DI LEGGE CHE DOVREBBE FAVORIRE LA CONCORRENZA? -Me lo sto chiedendo da un po’ di tempo ma ora riporto una delle varie definizioni di “concorrenza” tratta dall’Enciclopedia Treccani: “”In accezione ampia, situazione di mercato con ampia libertà di accesso all’attività d’impresa, possibilità di libera scelta per gli acquirenti (in particolare, i consumatori) e, in generale, la possibilità per ciascuno di cogliere le migliori opportunità disponibili sul mercato, o proporre nuove opportunità, senza imposizioni da parte dello Stato o vincoli imposti da coalizioni d’imprese.””

Ebbene, tra i vari concetti di concorrenza, compare quello che esclude i “vincoli imposti da coalizioni d’imprese”. Col “capitale” invece si va proprio in questa direzione e quindi, per dirla con un motto popolare, il capitale nella gestione delle farmacie nel ddl concorrenza ci sta come “i cavoli a merenda”. Sembra infatti che anche al principale sindacato delle farmacie i cavoli a metà pomeriggio non dispiacciano, magari col tè delle cinque.

dalla pagina del gruppo facebook: farmacialegale

1 COMMENT

  1. Probabilmente il principale sindacato delle farmacie, avrà scoperto effetti benefici dell’assunzione di cavolo nelle ore pomeridiane, e si tiene per sè questo segreto!

    In effetti la creazione di un oligopolio, spacciato per di più in “concorrenza”, è una balla gigantesca degna dell’attuale premier, non per niente soprannominato, da chi lo conosce bene, “IL BOMBA” !

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