Salute e immigrazione: l’ISS sviluppa per l’ECDC due strumenti per rafforzare la preparedness e la sorveglianza nei centri di immigrazione in Europa

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Con l’obiettivo di prevenire e sorvegliare le malattie trasmissibili nei centri d’accoglienza per immigrati, il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione delle Salute (CNESPS) dell’ISS ha sviluppato due strumenti per l’European Centre for Disease Control and Prevention (ECDC), per rafforzare le competenze negli Stati Membri dell’Unione Europea.
Numerosi paesi europei hanno dovuto recentemente gestire cosiddette “emergenze migratorie”, ovvero l’ingresso nel proprio territorio nazionale di un numero elevato di persone migranti da paesi non europei in tempi relativamente brevi. Le strutture che ospitano migranti irregolari o in attesa di definire il proprio status giuridico in Europa sono prevalentemente comunità semichiuse (centri di accoglienza) o comunità chiuse (centri di detenzione) che devono affrontare difficoltà specifiche nella prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili e, in condizioni di elevato flusso migratorio, possono trovarsi ad operare in condizioni di sovraffollamento.
Le autorità sanitarie, in questi casi, devono poter prevenire, identificare e gestire tempestivamente eventuali eventi sanitari. Infatti, sebbene le informazioni disponibili sulle popolazioni migranti non abbiano messo in evidenza problemi di salute rilevanti per la sanità pubblica, è stata ravvisata l’opportunità di prevenire tale eventualità migliorando le condizioni di accoglienza e monitorando lo stato di salute degli ospiti dei centri di immigrazione o in altri contesti di accoglienza. Ciò finalizzato sia a pianificare tempestivi interventi di prevenzione e gestione delle emergenze sanitarie, sia a fornire corrette informazioni ai media e alla popolazione.

Il “Preparedness checklist tool” è stato realizzato per le autorità sanitarie europee che vogliano valutare la capacità di prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili nei centri di immigrazione presenti nei loro paesi al fine di poter prioritizzare le aree di intervento. (a margine il commento della dott.ssa Flavia Riccardo).

Il secondo strumento realizzato è il “Manuale operativo per la realizzazione di un sistema di sorveglianza sindromica nei centri di immigrazione o in altri contesti di accoglienza”. La sorveglianza sindromica è un sistema di raccolta dati basato su un insieme di sintomi e non sulla diagnosi di malattia confermata in laboratorio e, pertanto, è maggiormente tempestivo e può complementare altri sistemi di sorveglianza già esistenti. La rilevanza di un sistema di sorveglianza che possa fornire non solo allarmi tempestivi, ma anche confermare l’assenza di emergenze sanitarie in atto, è particolarmente rilevante nel contesto delle cosiddette “emergenze migratorie”, il cui impatto mediatico rischia di creare false preoccupazioni nella popolazione degli stati europei. Questo manuale ha lo scopo di facilitare le autorità sanitarie europee nel realizzare, con procedure adattate al proprio contesto nazionale, questo tipo di sorveglianza nei centri di immigrazione o in altri contesti di accoglienza nei loro paesi. (a margine il commento del dott. Antonino Bella)

“Lo sviluppo dei due strumenti è stato possibile grazie alle competenze di alcuni ricercatori del CNESPS maturata in anni di lavoro in due distinti settori – dice la dott.ssa Silvia Declich che ha coordinato il gruppo – e questo è stato premiato con l’aggiudicazione del progetto e lo sviluppo di strumenti innovativi che potranno essere utilizzati anche da altri Paesi”.

Per la realizzazione del “Preparedness checklist tool”, ci si è avvalsi della competenza nell’approccio del nuovo Regolamento Sanitario Internazionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), teso a rafforzare i sistemi sanitari per essere preparati alla gestione delle emergenze sanitarie con potenziale impatto internazionale. Ricercatori del CNESPS infatti hanno iniziato a svolgere attività di ricerca operativa in questo settore dal 2010 nel contesto della rete Episouth. Grazie all’esperienza maturata, si è quindi proceduto a sviluppare uno strumento veloce e flessibile che possa aiutare ad identificare le priorità di intervento nei centri di immigrazione, pur in assenza di standard di accoglienza definiti in ambito europeo.

La metodologia sviluppata per la sorveglianza sindromica, deriva dell’esperienza maturata dal 2006 in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino in cui il CNESPS è stato chiamato a costruire, per la prima volta in Italia, un sistema di sorveglianza sindromica in relazione al grande afflusso di popolazione in arrivo per l’evento sportivo. Quando nel 2011, a seguito del grande afflusso di migranti sulle coste italiane nel contesto della cosiddetta “Primavera araba”, il Ministero della Salute chiese al ISS di mettere in piedi un sistema che rilevasse precocemente qualsiasi evento che potesse rappresentare un’emergenza di salute pubblica per organizzare una risposta efficace e tempestiva, si pensò di adattare la metodologia della sorveglianza sindromica alla rilevazione di malattie infettive presso i centri di accoglienza distribuiti sul territorio nazionale. Successivamente, il gruppo ha migliorato la metodologia inizialmente sviluppata in occasione della nuova ondata di migrazione che ha interessato l’Italia nel 2013, quando è stato necessario modificare le attività di sorveglianza sindromica, soprattutto nella Regione Sicilia, a causa della nuova situazione geopolitica che aveva modificato i flussi migratori, con conseguenze anche sul profilo epidemiologico.

ECDC ha quindi coinvolto i ricercatori del CNESPS per la loro esperienza in questi settori, chiedendo di sviluppare due nuovi strumenti con metodologia innovativa e flessibile, tali da poter essere utilizzati in diversi contesti di immigrazione in Europa. Entrambi gli strumenti offrono degli spunti metodologici evidence-based e degli applicativi adattabili per rafforzare la preparedness degli Stati Membri dell’Unione Europea e migliorare le condizioni di vita nei centri per l’immigrazione. I due strumenti applicativi, sono pubblicati sul sito dell’ECDC

*Commento della dott.ssa Flavia Riccardo

L’aumentato ingresso di migranti pone una nuova sfida alle autorità sanitarie nel fornire servizi rilevanti, adeguati e appropriati, inclusi i servizi per la prevenzione e il controllo delle malattie trasmissibili. Infatti, sebbene i migranti in arrivo in Europa tendano a essere in buone condizioni di salute, condizioni di assistenza non ottimali e il sovraffollamento nei centri di accoglienza o detenzione potrebbero favorire la trasmissione di alcune malattie.
Il Preparedness checklist tool, preparato dall’ISS, è costituito da un prototipo applicativo in Excel facilmente adattabile (con indicatori pre-definiti e funzioni di analisi automatiche) e da un manuale operativo. Questo strumento considera anche la preparedness in condizioni di elevato flusso migratorio.
Il Preparedness checklist tool propone un approccio rapido, flessibile ed evidence-based per valutare nei centri di immigrazione le capacità presenti e da rafforzare per la prevenzione e il controllo delle malattie trasmissibili pur in assenza di standard di accoglienza predefiniti. Questo avviene attraverso l’analisi sistematica delle seguenti dimensioni: risorse umane, medicine e vaccini, igiene e sanificazione, infrastruttura, coordinamento e sovraffollamento. La checklist è rivolta alle autorità sanitarie che intendano migliorare la preparazione nei Centri di immigrazione presenti nel loro territorio nazionale, identificando priorità di intervento.
Il Manuale per l’utilizzo della checklist per rafforzare la preparazione delle epidemie nei centri di immigrazione, che accompagna il prototipo applicativo in Excel, ne descrive le basi scientifiche e guida l’utente nell’utilizzo della checklist. In particolare il manuale descrive gli obiettivi generali dello strumento e l’approccio metodologico, definito sulla base di una revisione delle letteratura scientifica e grigia. Inoltre spiega quali dimensioni di preparedness sono state identificate e incluse. Una sezione dedicata, infine, descrive la checklist nel dettaglio, partendo dalla gerarchia degli indicatori delle capacità per obiettivo specifico e per dimensione, per poi sviluppare un possibile approccio alla analisi dei dati e relativa discussione e interpretazione dei risultati.

Commento del dott. Antonino Bella

Da tempo sono stati avviati a livello internazionale sistemi di sorveglianza, basati non più su una precisa diagnosi di malattia, ma sulla presenza di un insieme di segni e sintomi (sindromi). Tali tipologie di sorveglianza, definite “sindromiche”, nascono dalla necessità di identificare frequenze inusuali di quadri clinici in modo più tempestivo delle sorveglianza basate sulla diagnosi certa di malattia.
L’obiettivo del Manuale operativo per la realizzazione di un sistema di sorveglianza sindromica nei centri di immigrazione o in altri contesti di accoglienza è quello di assistere le autorità sanitarie nello sviluppo di un protocollo di sorveglianza sindromica che complementi la sorveglianza routinaria nei centri di immigrazione o in altri contesti di accoglienza. Tale protocollo può aiutare ad identificare sia eventi epidemici che singoli casi con potenziale epidemico che richiedano una indagine per delineare una risposta appropriata di sanità pubblica.
Il Manuale introduce brevemente la sorveglianza sindromica e affronta gli aspetti tecnici e pratici da considerare per istituire un sistema di sorveglianza sindromica. Inoltre fornisce in allegato strumenti per facilitare un rapido sviluppo della sorveglianza (ad esempio, una lista di sindromi con relative definizioni da poter considerare e vari metodi di analisi statistica che possono essere utilizzati per definire le soglie di allerta e). Il Manuale è accompagnato da uno strumento in Excel per il calcolo automatico delle soglie di allerta statistica, utile per i paesi che intenderanno realizzare questa sorveglianza. Le fasi chiave, le metodologie di analisi e gli esempi tecnici riportati si basano su evidenze ed esperienze raccolte tramite una revisione della letteratura scientifica e grigia e dal contributo di esperti con maturata esperienza di sorveglianza in Italia nei centri di immigrazione e in Grecia nei campi profughi

Questo strumento è un punto di partenza che i diversi paesi europei possono adattare sulla base del loro contesto specifico, utilizzando le opzioni e le alternative proposte.

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