PANNOLONI SCADENTI: LA PAROLA DI FEDERFARMA. A cura di Fabiana Criscuolo

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In riferimento all’articolo di denuncia apparso sul quotidiano “Il Mattino” di Napoli, nell’edizione di martedì 01 novembre 2016 in merito ai presidi medici di incontinenza, i cosiddetti pannoloni, alla loro scarsa qualità e al loro modesto approvvigionamento, abbiamo chiesto a Federfarma Napoli, in qualità di sindacato dei Titolari di Farmacia, di esprimerci un parere e semmai proporre qualche soluzione alternativa.

Facciamo un passo indietro sul sopracitato quotidiano si legge di un esposto in procura in nome e per conto dei propri genitori, firmatarie quattro  persone. Una denuncia lunga otto pagine depositata in tribunale per «difendere diritti e dignità di chi, anziano e ammalato, meriterebbe maggior rispetto».  Gli stessi quattro nomi hanno presentato anche una lettera di protesta , tra gli altri, al direttore generale della Asl Napoli 1, Elia Abbondante, per metterlo al corrente di quel che sta accadendo.
La vicenda riguarda la quantità, ma soprattutto la «qualità particolarmente scadente degli ausili monouso ad assorbenza» forniti dal Distretto 27 della Asl Napoli 1 ai propri genitori. In questa lettera oltre a leggere dei disagi nell’allaccio dei pannoloni, delle piaghe e verruche causate dalla scarsa qualità e della poca assorbenza degli stessi, si legge anche di un paradosso legato al connubio taglia- quantità di fornitura, cioè se un pazienta passa alla taglia XL vedrà diminuito il suo approvvigionamento, in quanto maggiore è la taglia, maggiore il costo del presidio.
Non si è fatta attendere la risposta del Dottor Abbondante che giustifica tale paradosso sostenendo:  «Per quanto riguarda le modalità di distribuzione c’è ben poco da fare, è una questione di quote pro paziente da
cui non si può prescindere». Sul fronte qualità invece il direttore spiega che: «Non dipende da noi. C’è una gara che è stata vinta chiavi in mano, noi siamo degli intermediari e non la centrale di committenza. In ogni caso i tecnici mi hanno informato di non aver mai registrato problemi del genere, eppure si fanno controlli
e verifiche continuamente. Mi pare che si tratti di una protesta circoscritta a pochi utenti».

In ragione di questa polemica abbiamo chiesto la voce dei farmacisti, nella persona del Dr Di Iorio, che ci ha fornito un incartamento completo, peraltro corposo, di tutte le circolari protocollate ed inviate da Federmarma ad ASL e Regione, che  hanno per oggetto proprio questi presidi medici.
Già il 28 dicembre 2012, con prot779/12, veniva inviata dal sindacato una circolare con in oggetto: “Distribuzione agli aventi diritto di dispositivi per incontinenti con sistema a raccolta, sonde vescicali, sacche raccogli urina e medicazioni per il trattamento e la prevenzione di piaghe da decubito, con distribuzione presso tutte le farmacie convenzionate. Distribuzione agli aventi diritto delle Aziende Sanitarie Locali Napoli 1 Centro, Napoli 2 Nord, Napoli 3 sud, di dispositivi per incontinenti con sistema ad assorbenza.“ , la circolare esprime la volontà di Federfarma Napoli di essere interpellata per valutare il subentro all’attuale modalità distributiva, riservandosi di produrre una offerta non appena le autorità in indirizzo confermeranno la data di scadenza.
Segue, cronologicamente, un comunicato stampa dello stesso ente del 10 settembre 2013: “Pannoloni per incontinenti: è boom di vendite on line. Federfarma denuncia: vendite sottocosto e tutte della stessa marca. Possibile truffa ai danno della Regione Campania. In questo comunicato sono eloquenti le parole del Presidente Di Iorio che afferma: “sono sconcertato che la Regione, nello specifico il servizio regionale per il “rientro del debito sanitario”, da un lato centellini le risorse, pretendendo dai titolari di farmacia sempre maggiori servizi a minor costo, mentre dall’altro sostiene l’utilità di gare che producono spese non controllate, incentivando, al contrario, la nascita di nuovi piccoli “imprenditori del pannolone”.
Segue un’ulteriore lettera presentata sempre ad ASL e Regione Campania, fra gli altri, del 13 giugno 2014, prot 95/14, con oggetto:Gara Soresa Spa 2014 – ausili per incontinenza con sistemi ad assorbenza” in cui il sindacato, consapevole della scadenza del 23/06 della gara Soresa, esprime il suo timore  verso il fatto che la Regione Campania abbia sostenuto spese in aggiunta ai costi previsti dal bando di gara in via di esaurimento per la fornitura di prodotti alternativi cosiddetti “migliorativi”, e chiede di conoscere con sollecitudine tali costi sostenuti da Regione ed AA.SS.LL campane, per la fornitura dei sopra citati prodotti non aggiudicati durante il periodo di vigenza della gara, e di prorogare il termine di scadenza per consentire all’Unione sindacale di analizzarli.

Insomma un’apertura e una volonta di porre rimedio alla situazione, venendo incontro alle tasche della Regione ma avendo sempre come obiettivo primario la salute dei pazienti, da parte del mondo della farmacia c’è , e viene fatto presente di anno in anno, basterebbe solo un’apertura degli enti verso una maggiore collaborazione fra le istituzioni di genere.

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