Giuseppe Lavenia: «La scelta di documentare un ragazzo agonizzante deve sì indignare, ma anche far riflettere sulla portata delle dipendenze da nuove tecnologie»

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– Prendere in mano il telefonino e iniziare un video in diretta sui social, è diventato normale. E lo si fa anche per documentare un’ingiustizia, una violenza, e persino l’agonia e la morte di un ragazzo reduce da un incidente col motorino. Come è successo ieri notte a Rimini: da quanto riportano le cronache odierne, Andrea Speziali, 29 anni, anziché chiamare i soccorsi ha schiacciato play sul suo telefonino per postare sui social la scena drammatica, chiedendo a chi stava dall’altra parte del video di chiamare i soccorsi. La rete, comprensibilmente, gli ha addossato ogni tipo di epiteto. «Il fenomeno è drammatico e solleva un tema di cui dobbiamo occuparci in tempi rapidi, riguarda le sfumature delle dipendenze da nuove tecnologie», premette Giuseppe Lavenia, psicologo e psicoterapeuta, Presidente dell’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, Gap e Cyberbullismo: «Il bisogno che sta dietro al voler documentare tutto ha a che fare con la necessità di mantenere sempre alti i livelli di eccitazione. È un po’ come quello che accade in chi si dà al gioco d’azzardo». L’atto di non chiamare i soccorsi, e di chiedere scusa solo dopo che qualcuno gli ha fatto notare la mancanza di empatia, fa riflettere. «Ci sono dei meccanismi che si innescano in automatico in chi ha questi bisogni: si dissociano le emozioni. Se da un lato si è lucidi e si riesce a comprendere che sta accadendo qualcosa di molto grave, dall’altro non si riesce a staccarsi dal proprio bisogno di dover documentare ogni cosa», sostiene Lavenia.

 

 

 

 

 

Giuseppe Lavenia è psicologo e psicoterapeuta, Presidente dell’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo. Dal 2002 si occupa di dipendenze tecnologiche ed è Direttore Responsabile dell’Area Nuove Dipendenze del Centro Salus e di Dipendenze.com. Dal 2013 è Vice Presidente dell’Ordine degli Psicologici della Regione Marche e consigliere nazionale ENPAP. Oltre alle numerose pubblicazioni scientifiche su riviste di settore accredite sulla tematiche delle dipendenze, è autore di “Internet e le sue dipendenze. Dal coinvolgimento alla psicopatologia” (Franco Angeli) ed è coautore del romanzo clinico che racchiude quattro racconti sul tema delle internet dipendenze intitolato “Net Addiction. Prigionieri della rete” (Delos Digital). Attualmente è Docente a contratto di Psicologia del lavoro e delle Organizzazioni presso l’Università degli Studi di Ancona, già docente di diversi insegnamenti presso l’università degli Studi di Chieti e Urbino (Psicologica dell’Età Evolutiva, Psicologia della Salute e Nuove Dipendenze, Psicologia Dinamica, Teorie e tecniche del colloquio psicologico, psicologia clinica). Partecipa a Congressi in ambito nazione e internazionale, scrive e collabora con diverse testate giornaliste, radio e Tv.

www.dipendenze.com

 

L’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo ha l’obiettivo di indagare i temi sempre più diffusi delle nuove dipendenze, tra cui anche quello dell’hikikomori, oltre che attivarsi concretamente con azioni formative, di sensibilizzazione e di prevenzione. Si occupa del trattamento delle dipendenze tecnologiche, del gioco d’azzardo patologico e dei fenomeni internet correlati, come il cyberbullismo. Promuove interventi finalizzati alla prevenzione e al contrasto di questi fenomeni attraverso servizi di consulenza, informazione, divulgazione e sensibilizzazione in merito all’uso responsabile della rete e dei rischi connessi. www.dipendenze.com

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