Nuovi dati presentati al congresso ECTRIMS evidenziano il profilo beneficio/rischio positivo di Cladribina Compresse nella SM recidivante

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I dati suggeriscono che, rispetto al placebo, Cladribina Compresse può aumentare in modo significativo la percentuale di pazienti che non presentano alcuna evidenza di attività di malattia

  • L’analisi dei dati di sicurezza provenienti da un’esperienza totale pari a 10.000 anni-paziente fornisce un’ulteriore caratterizzazione del profilo di sicurezza
  • Ulteriori dati suggeriscono la relativa selettività di Cladribina Compresse per il sistema immunitario adattativo

 

Darmstadt (Germania), 26 ottobre 2017 – Oggi, in occasione di MSParis2017, 7° Congresso congiunto ECTRIMS-ACTRIMS tenutosi a Parigi, Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, ha annunciato dati positivi di beneficio/rischio di Cladribina Compresse, terapia per la sclerosi multipla (SM) approvata recentemente nell’UE. Un’analisi post hoc condotta in sottogruppi con elevata attività di malattia dello studio CLARITY 2 anni ha confermato che, rispetto al placebo, Cladribina Compresse ha aumentato in modo significativo (43,7% vs 9%) la percentuale di pazienti con nessuna evidenza di attività di malattia (NEDA, no evidence of disease activity)1.Questa analisi è coerente con i risultati riscontrati nella più ampia popolazione dello studio CLARITY e supportano ulteriormente l’efficacia di Cladribina Compresse nel trattamento della MS recidivante.

 

Anche una recente analisi – che ha incluso pazienti con follow-up fino a 8 anni provenienti dalle coorti 3,5 mg/kg degli studi CLARITY, CLARITY Extension, ORACLE-MS e del registro prospettico PREMIERE  – ha confermato che, nonostante lo squilibrio dei casi di neoplasie nelle sperimentazioni controllate con placebo, l’incidenza complessiva di neoplasie nei pazienti trattati con Cladribina Compresse (3,5 mg/kg) non è stata significativamente diversa dall’incidenza in una popolazione GLOBOCAN di riferimento (0,97, IC 95% 0,44-1,85). Nell’ambito delle analisi di sicurezza aggregate, l’incidenza di neoplasie per 100 anni-paziente è stata di 0,293 (IC 95% 0,158-0,544) per Cladribina Compresse, rispetto a 0,148 (IC 95% 0,048-0,460) per il placebo. L’incidenza di neoplasie nel braccio Cladribina Compresse è risultata costante e non è aumentata nel tempo, a differenza del placebo2.

 

Cladribina Compresse mostra un profilo beneficio/rischio positivo dalle analisi di sicurezza ed efficacia”, ha dichiarato il professor Olaf Stuve, Dipartimento di Neurologia e Neuroterapeutica presso l’UT Southwestern Medical Center di Dallas. “I dati presentati in numerosi poster dimostrano che l’effetto del farmaco sui linfociti è moderato, essendo decisamente sfumato su diverse sottopopolazioni linfocitarie. Anche se dobbiamo capire meglio l’effetto qualitativo di Cladribina Compresse sulla risposta adattativa nella SM, questi risultati evidenziano il suo meccanismo d’azione selettivo, che potrebbe contribuire alla sua posologia unica”.

 

Altri dati su Cladribina Compresse presentati a MSParis2017 hanno dimostrato quanto segue:

  • Una dettagliata analisi di sicurezza dei dati degli studi CLARITY, CLARITY Extension, ORACLE-MS e del registro prospettico PREMIERE è stata coerente con i risultati delle precedenti analisi di sicurezza integrate e ha dimostrato che durante i periodi di linfopenia grave (grado 3/4), rispetto i periodi senza, l’incidenza dell’infezione è aumentata. Tuttavia, tutte le infezioni tranne due sono state di entità da lieve a moderata e non grave e in questi periodi le tipologie di infezione sono state generalmente simili3.
  • Un’analisi delle sottopopolazioni di linfociti T nell’ambito dello studio ORACLE-MS ha fornito una valutazione dettagliata dei cambiamenti che si verificano nel sistema immunitario adattativo in seguito al trattamento con Cladribina Compresse. Nello specifico, è stato dimostrato che i livelli dei linfociti T CD4+ vengono moderatamente e selettivamente ridotti fino al 63% rispetto al valore basale, e che le riduzioni più marcate delle conte linfocitarie assolute si sono verificate alla settimana 13 post-trattamento per le cellule (linfociti) T effettrici (riduzione del 54%) e alla settimana 24 per i linfociti T di memoria centrale (riduzione 63%), con livelli simili o leggermente aumentati di questi sottotipi di linfociti CD4+ alla settimana 48.4
  • Un’analisi dei neutrofili e dei monociti dei pazienti che hanno partecipato allo studio CLARITY o allo studio CLARITY Extension – incluso il tempo trascorso nel registro prospettico PREMIERE – ha dimostrato che l’effetto del trattamento con Cladribina Compresse su questi sottogruppi di cellule linfocitiche innate è stato relativamente minore rispetto ai pazienti trattati con placebo5.

 

I dati hanno dimostrato una riduzione dei linfociti B e T, ritenute importanti nella patogenesi della SM, seguita dalla graduale ricostituzione della funzione immunitaria, con un effetto relativamente scarso sulla funzione immunitaria innata complessiva”, ha affermato il dottor Andrew Galazka, Senior Vice President e Global Program Leader per Cladribina Compresse in Merck. “Questi dati importanti forniscono ulteriori spunti di riflessione sull’azione mirata di Cladribina Compresse sul sistema immunitario dei pazienti con SM. Con un programma clinico comprendente oltre 10.000 anni-paziente, senza precedenti fino al momento del lancio, il database di Cladribina Compresse fornisce ai medici e ai pazienti che prendono in considerazione questa terapia dati chiave a sostegno della sua sicurezza ed efficacia e del suo meccanismo d’azione”.

 

Oltre alle presentazioni relative a Cladribina Compresse, Merck ha anche presentato alcuni dati sulla sua consolidata terapia per la SM recidivante, l’interferone beta-1a, incentrati sulla previsione dei risultati a lungo termine. Un’analisi post hocdei dati dei pazienti dello studio PRISMS ha esaminato la relazione tra il punteggio MAGNIMS (Magnetic Resonance Imaging in MS) al primo anno e lo stato di assenza di attività clinica di malattia (CDAF, clinical disease activity free) a lungo termine e la progressione della disabilità. Il punteggio, se calcolato nel primo anno di trattamento con l’interferone, ha dimostrato di prevedere con precisione il rischio di CDA (clinical disease activity, attività clinica di malattia) o di progressione della disabilità nei pazienti con sclerosi multipla6. Saranno presentati anche altri dati sulla NEDA e sull’evidenza “real world”.

 

Informazioni su Cladribina Compresse

Nell’agosto 2017 la Commissione Europea ha rilasciato l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio per Cladribina Compresse per il trattamento delle forme recidivanti di sclerosi multipla (SMR). Nei 28 Paesi dell’Unione Europea, oltre che in Norvegia, Liechtenstein e Islanda, Cladribina Compresse è una terapia orale con breve ciclo di trattamento che agisce in modo selettivo e transitorio sui linfociti, ritenuti parte integrante del processo patologico della sclerosi multipla recidivante (SMR). Negli Stati Uniti e in Canada Cladribina Compresse è ancora in fase di sperimentazione e non è ancora autorizzato per alcuna indicazione terapeutica.

 

Il programma di sviluppo clinico per Cladribina Compresse include:

  • Studio CLARITY (CLAdRIbine Tablets Treating SM OrallY): studio di fase III controllato con placebo disegnato per valutare l’efficacia e la sicurezza a due anni di Cladribina Compresse in monoterapia in pazienti con SMRR.
  • L’estensione dello Studio CLARITY: studio di fase III a due anni controllato con placebo, proseguimento dello studio CLARITY, disegnato per fornire dati a lungo termine su sicurezza ed efficacia della somministrazione di Cladribina Compresse per un periodo di 4 anni.
  • Studio ORACLE SM (ORAl CLadribine in Early SM): studio di fase III a due anni, controllato con placebo, disegnato per valutare l’efficacia e la sicurezza di Cladribina Compresse in monoterapia nei pazienti a rischio di sviluppare sclerosi multipla (pazienti che hanno manifestato un primo evento clinico indicativo di SM).
  • Studio ONWARD (Oral Cladribine Added ON To Rebif New Formulation in Patients With Active Relapsing Disease): studio di fase II controllato con placebo, disegnato principalmente per valutare la sicurezza e la tollerabilità dell’impiego aggiuntivo del trattamento con Cladribina Compresse nei pazienti con forme recidivanti di SM, nei quali si è verificata una progressione della malattia nel corso di terapia consolidata con interferone beta.
  • Studio PREMIERE (PRospective observational long-term safEty registry of Multiple sclerosis patIEnts who have participated in CladRibinE clinical trials): follow-up a lungo termine dei dati dal registro prospettico PREMIERE, messo a punto per valutare la sicurezza e l’efficacia di Cladribina Compresse.

Il programma di sviluppo clinico di Cladribina Compresse comprende dati relativi a oltre 10.000 anni-paziente, con più di 2700 pazienti arruolati nel programma di sperimentazione clinica e – per alcuni di essi – fino a 10  anni di osservazione.

 

Indicazioni terapeutiche valide per l’Unione Europea

Cladribina Compresse è indicata per il trattamento di pazienti adulti con sclerosi multipla recidivante (SMR) a elevata attività, definita da caratteristiche cliniche o da diagnostica per immagini.

 

 

Informazioni sull’interferone beta-1a di Merck

L’interferone beta-1a – un farmaco modificante la malattia utilizzato per trattare le forme recidivanti di sclerosi multipla (SM) – è simile alla proteina interferone beta prodotta dall’organismo umano. L’efficacia dell’interferone beta-1a nella sclerosi multipla cronica progressiva non è stata ancora stabilita. Si ritiene che esso  contribuisca a ridurre l’infiammazione, anche se l’esatto meccanismo d’azione è sconosciuto.

 

Approvato nel 1998 in Europa e negli Stati Uniti nel 2002, l’interferone beta-1a di Merck è registrato in oltre 90 Paesi del mondo. È stato dimostrato che Rebif ritarda la progressione della disabilità, riduce la frequenza delle recidive e, alla RMN, riduce l’attività e l’estensione delle lesioni*.

 

L’interferone beta-1a di Merck può essere somministrato utilizzando il dispositivo elettronico per auto-iniezioni RebiSmart (non approvato negli USA), o la penna monouso RebiDose, o ancora la penna multidose per iniezione manuale RebiSlide (non disponibile in Italia). Il farmaco può anche essere somministrato mediante l’auto-iniettore Rebiject II o con un’iniezione manuale, utilizzando siringhe pre-riempite  pronte all’uso. Tali dispositivi per iniezioni non sono disponibili in tutti i Paesi.

 

Nel gennaio 2012, la Commissione europea ha approvato l’estensione dell’indicazione dell’interferone beta-1a di Merck nei pazienti che hanno manifestato un singolo evento demielinizzante con processo infiammatorio attivo. Negli Stati Uniti la richiesta di estensione dell’indicazione non è stata inoltrata.

 

L’interferone beta-1° deve essere utilizzato con cautela in pazienti con un’anamnesi di depressione, malattie epatiche, anomalie della tiroide e convulsioni. Gli effetti indesiderati segnalati con maggiore frequenza sono sintomi simil-influenzali, disturbi nel sito di iniezione, aumento dei livelli degli enzimi epatici e anomalie delle cellule ematiche. I pazienti – in particolare quelli che soffrono di depressione, convulsioni o problemi epatici – devono discutere il trattamento con il proprio medico.

 

*L’esatta correlazione tra risultati della risonanza magnetica e lo stato clinico attuale o futuro del paziente, ivi inclusa la progressione della disabilità, non è nota.

 

Informazioni sulla Sclerosi multipla

La sclerosi multipla (SM) – un disturbo cronico e infiammatorio del sistema nervoso centrale – è la malattia neurologica invalidante e non traumatica più diffusa tra i giovani adulti: si stima infatti che, in tutto il mondo, ne soffrano circa 2,3 milioni di persone. Sebbene possano variare da un soggetto all’altro, i sintomi più comuni della SM includono visione offuscata, intorpidimento o formicolio degli arti e problemi correlati al vigore muscolare e alla coordinazione. Le forme recidivanti di SM sono le più comuni.

 

Informazioni su Merck

Merck è un’azienda scientifica e tecnologica leader nei settori Healthcare, Life Science e Performance Materials. Circa 50.000 dipendenti operano per sviluppare tecnologie in grado di migliorare la vita – dalle terapie biofarmaceutiche per il trattamento del cancro e della Sclerosi Multipla a sistemi all’avanguardia per la ricerca scientifica e la produzione, ai cristalli liquidi per gli smartphone e i televisori LCD. Nel 2016 Merck ha generato vendite per 15 miliardi di Euro in 66 Paesi.

 

Fondata nel 1668, Merck è la società farmaceutica e chimica più antica al mondo. Ancora oggi, la famiglia fondatrice detiene la quota di maggioranza della Società. Merck (Darmstadt, Germania), detiene i diritti globali sul nome e marchio Merck. Le sole eccezioni sono costituite da Stati Uniti e Canada, dove la Società opera con le denominazioniEMD SeronoEMD Millipore e EMD Performance Materials.

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