Entrata in vigore della nuova Tariffa dei Medicinali e considerazioni critiche sulla recente Legge 124/2017 relativa alla concorrenza: questi i temi cruciali attorno cui si è sviluppato il Convegno Utifar del capoluogo emiliano.
L’approfondimento riguardo al nuovo tariffario dei medicinali, svoltosi nella giornata di venerdì 10 novembre a cura del Prof. Giulio Cesare Porretta e del Dr. Pietro Siciliano, ha messo in luce in particolare la centralità della professionalità del farmacista nell’allestimento dei preparati magistrali e officinali, oltre al mero aggiornamento economico del tariffario. Anche il diritto addizionale per la dispensazione di farmaci nelle ore notturne, a battenti chiusi o a chiamata vede un innalzamento della quota dovuta, di nuovo positivo non solo dal punto di vista economico, ma perché sempre in linea con il riconoscimento dell’importanza della figura del farmacista e della sua centralità all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. Quest’ultimo concetto è stato rimarcato anche nella giornata di sabato 11 dal presidente nazionale di Federfarma, Marco Cossolo, che ha sottolineato come questo importante aggiornamento sia stato frutto di un lavoro sia rapido sia collegiale. Cossolo ha auspicato quindi che si possa giungere presto anche a un onorario professionale per la dispensazione.
Il cuore delle argomentazioni di sabato 11 però si è articolato soprattutto attorno alla Legge 124/2017; per la categoria ci sono sicuramente grosse criticità all’orizzonte, a partire per esempio da un probabile indebolimento della fondamentale capillarità e vicinanza alla popolazione tutta, con il disinteresse per le periferie e le aree rurali, a favore dei maggiori centri urbani, focus delle grandi catene.
Il Prof. Giustino Di Cecco ha invitato la categoria a mettere in atto con sollecitudine la creazione di <<società in grado di competere con i grandi gruppi già presenti>> che si stanno affacciando sul panorama della farmacia italiana. Di Cecco ha inoltre sottolineato alcuni aspetti eccessivamente trascurati, come per esempio <<strategie ormai obsolete di gestione del personale e di controllo di gestione>>, e l’incapacità ancora oggi di fare realmente rete, di sostenersi l’un l’altro. Di conseguenza, per evitare di rimanere rinchiusi in “riserve”, i farmacisti devono comprendere a pieno l’avvento di questa <<nuova rivoluzione industriale>> in atto, prendendo in considerazione per esempio la costituzione di società holding, oppure società consortili o ancora società di capitali, creando economie di scala, anche per condividere il rischio. E’ possibile quindi cogliere anche qualche opportunità derivante dalla legge sulla concorrenza, come la possibilità per i giovani farmacisti di diventare titolari associandosi. Anche in quest’ultimo caso, Di Cecco ha invitato <<Federfarma a stimolare l’aggregazione>>, così come allo stesso tempo <<vigilare sul rispetto del vincolo della titolarità di non più del 20% delle farmacie presenti sul territorio della regione o della provincia autonoma>>. Il vincolo del 20% dei punti vendita è stato sottolineato dall’Avv. P. Leopardi, come uno dei nodi centrali della nuova legge, accanto per esempio all’entrata nelle società di figure diverse da quella del farmacista. E’ stata quindi ribadita anche dal Dott. Franco Falorni <<l’importanza dell’unità, della solidarietà>>, anche attraverso il mondo delle cooperative, <<una palestra che allena la sensibilità alla solidarietà, lavorando per il ‘noi’ e non solo per l’io>>. Tuttavia, ha sottolineato Falorni, <<la base non sembra ancora sufficientemente preparata>> e attenta al cambio di scenario in atto.
Se è vero che l’avvento delle società di capitali e dei grandi gruppi non avverrà nell’immediato, nell’attesa è comunque importante per i farmacisti iniziare a documentarsi e creare delle “strategie” . <<Fortunatamente in farmacia è stata mantenuta e continua ad agire la pianta organica>>, strenuamente e giustamente difesa dalla categoria, come ha puntualizzato il Dr. Giovanni Trombetta. <<E’ il farmacista ad essere deputato all’aderenza terapeutica>>, e la farmacia è la struttura dove i clienti-pazienti vanno a soddisfare le proprie esigenze di salute e benessere, <<a confrontarsi riguardo alle cronicità>>, ha affermato il Dr. Marco Alessandrini, amministratore delegato di Credifarma.