AL 38° CONGRESSO SIFO FARI PUNTATI SUGLI STATEMENT EUROPEI

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Quali sono i valori, le professionalità e le responsabilità capaci di fornire uno sguardo unitario sul farmacista ospedaliero in Europa? Su questi interrogativi, che forniscono un fortissimo punto di vista sullo sviluppo formativo dei giovani farmacisti, si è tenuta l’ultima sessione plenaria del 38° Congresso Sifo, che ha puntato l’attenzione su una serie di esperienze relative all’implementazione degli Statement europei di Farmacia ospedaliera.

A parlarne oggi, nella giornata di chiusura del congresso, sono stati una serie di rappresentanti di associazioni europee di farmacisti, tra cui soprattutto il presidente della Società Europea dei farmacisti ospedalieri (EAHP), l’irlandese Joan Peppard.

I “Principi Europei“, ha ricordato Peppard, sono frutto di un lavoro biennale e si muovono da due considerazioni fondanti: in primis che l’obiettivo dei servizi di farmacia ospedaliera è quello “di ottimizzare i risultati clinici dei pazienti attraverso la cooperazione all’interno delle equipe mediche multidisciplinari per ottenere un uso responsabile dei farmaci in tutte le situazioni”. Ne consegue che a livello europeo occorre “sviluppare e implementare linee guida per la pratica delle farmacie ospedaliere in base alle migliori evidenze scientifiche disponibili. Queste linee guida includeranno l’impiego di risorse umane e criteri di formazione appropriati, e saranno supportate da sforzi su base nazionale per definire standard riconosciuti a tutti i livelli dei servizi di farmacia ospedaliera”.

Come ricordato da Peppard i Principi EAHP – che sono organizzati in diverse sezioni: selezione e distribuzione, produzione e preparazione galenica, servizi di farmacia clinica, sicurezza del paziente e qualità, formazione e ricerca – oggi sono in via di implementazione sui differenti territori nazionali. In Italia, come ha sottolineato l’ambasciatrice italiana dei principi EAHP Sophia Campbell Davies, gli Statement “sono in via di divulgazione e presentazione nelle varie realtà regionali, e contiamo di poterli presentare a breve anche presso il Ministero della Salute a tutto vantaggio del SSN e dei giovani farmacisti che desiderano confrontarsi con realtà sempre più transnazional”.

Soprattutto su quest’ultimo versante gli Statement europei possono rappresentare un’importante opportunità di crescita per i giovani professionisti europei e italiani, sia perché la loro applicazione richiede farmacisti sempre più attivi in diversi campi, sia perché tali principi prevedono anche le figure del farmacista clinico e del farmacista impegnato nella ricerca.

“La figura del farmacista clinico trova ancora troppo poco spazio applicativo nella pratica clinica- afferma Piera Polidori, Presidente del Comitato scientifico del Congresso-. SIFO, dal canto suo, ha promosso diversi progetti per lo sviluppo del farmacista clinico in vari settori, quali l’oncologia e l’antimicrobial stewardship, e i risultati hanno dimostrato notevoli vantaggi clinici, di sicurezza ed economici favorevoli sia per i pazienti che per il SSN”. Attraverso l’implementazione degli statement, prosegue Polidori, “si potranno attivare modalità di lavoro innovative, che migliorino la qualità e la tipologia dei servizi e l’appropriatezza delle cure, a beneficio dei pazienti e di tutto il SSN”. Il dibattito che è svilupperà durante l’ultima giornata congressuale a Roma è stato dunque un primo passo verso la “definizione di strategie nazionali ed europee che permetteranno di ottenere standard comuni e condivisi tra gli Stati europei e i l riconoscimento della nostra importante professione”, conclude Polidori.

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