Busca è ora una città di riferimento nel Paese per la cardioprotezione. E’ quanto è emerso durante l’inaugurazione del progetto Persone di cuore che si è tenuta al teatro Civico sabato mattina, con un’ottima partecipazione, nonostante la straordinaria nevicata. “Quanto state facendo qui – ha detto Giuseppe Lauria direttore di Medicina d’urgenza e Pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo – con l’iniziativa dello studente e consigliere comunale Jacopo Giamello mi ricorda quello che fecero diversi anni fa a Seattle, dove realizzarono per la prima volta un sistema di prevenzione diffusa che fu di esempio negli Stati Uniti”.
A Busca si conta una postazione salvavita ogni 900 abitanti, tutte pubbliche, a disposizione di chiunque ne abbia necessità 24 ore su 24, anziché, come nella maggior parte dei casi, chiuse in teche o in luoghi non aperti a tutti, oltre trecento persone abilitate all’uso nei primi mesi di avvio del programma e un piano di formazione continua. Ecco che cosa fa di Busca una città davvero cardioprotetta e un caso fra i più rari in Italia.
Il tutto è stato realizzato senza spese per la pubblica amministrazione, con l’apporto di sponsor privati.
Al convegno di sabato hanno portato il saluto, ospiti del sindaco Marco Gallo e del presidente del Comitato locale della Cri Teresio Delfino, l’assessore regionale Alberto Valmaggia, la consigliera provincial Milva Rinaudo, il deputato Mino Taricco. La ministra della Salute Beatrice Lorenzin ha fatto pervenire un messaggio di complimenti e auguri. Relatori Jacopo Giamello, che ha illustrato il progetto pubblic access defibrillation della città di Busca, Baldassarre Doronzo, direttore di Cardiologia dell’ospedale Santissima Annunziata di Savigliano, Danilo Bono, responsabile del Progetto Nue della Regione Piemonte, Luigi Silimbri, direttore Emergenza sanitaria territoriale 118 dell’Asl CN1, Giuseppe Lauria, direttore Medicina d’urgenza e Pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, Giuliana Bricco, della Cardiologia dell’ospedale Savigliano dell’ospedale Santissima Annunziata di Savigliano.
La sopravvivenza dopo un arresto cardiaco è pari al 2%, ma se si ha la possibilità di praticare la defibrillazione con l’impiego dei defibrillatori automatici esterni (Dae) entro 5 minuti si arriva la 50%. E’ questo soltanto uno dei dati più significativo fra quelli richiamati per sottolineare l’importanza di persone di cuore avviato quest’anno a Busca.